· Città del Vaticano ·

Nel 2025 i 1700 anni del Primo Concilio Ecumenico di Nicea

«Un viaggio
che desidero fare»

 «Un viaggio che desidero fare»  QUO-146
28 giugno 2024

Ricevendo una delegazione giunta dal Fanar alla vigilia
della solennità dei santi Pietro e Paolo
il Papa ringrazia Bartolomeo per l’invito a celebrare insieme
la storica ricorrenza e torna a invocare la fine della guerra in Terra santa


L’urgenza di pregare insieme per la Terra Santa perché la «guerra finisca» e il desiderio di accettare l’invito di Bartolomeo a celebrare i 1700 anni del Primo Concilio Ecumenico di Nicea nei pressi del luogo dove esso si riunì: sono stati questi i due temi principali del discorso che stamane Papa Francesco ha rivolto alla delegazione del Patriarcato ecumenico, ricevuta alla vigilia della solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, patroni di Roma.

Andando con il pensiero «alla drammatica situazione che oggi si vive in Terra Santa», Francesco ha ribadito «la necessità di pregare insieme per la pace», con l’auspicio che l’invocazione si estenda «a tutti i conflitti in corso». Poi ha parlato della coincidenza del prossimo Giubileo del 2025 proprio con il 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea, rallegrandosi «che il Patriarcato Ecumenico e il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani abbiano cominciato a riflettere su come commemorare insieme» la storica ricorrenza, e ringraziando Bartolomeo per averlo «invitato a celebrarlo nei pressi del luogo dove il Concilio si riunì. È un viaggio che desidero fare, di cuore», ha confidato.

Il discorso del Papa