· Città del Vaticano ·

La «servitù» dell’uno al particolare e la predilezione dell’altro per l’«indeterminatezza»

Quel Pascoli che non capiva Leopardi

 Quel Pascoli che non capiva Leopardi   QUO-146
28 giugno 2024
Pascoli ha indagato la poetica leopardiana con gli stessi strumenti con cui ha plasmato la sua. Da questa impostazione è derivato un marcato svisamento critico. Nel saggio Il sabato egli modula una variazione paesistica alla luce dei luoghi leopardiani — nel segno di un abbandonato indugio all’atmosfera della stagione e dell’ora — così da suscitare un quadro che, mentre è intriso di gusto pascoliano, risulta quanto di più estraneo si possa immaginare alla sensibilità del recanatese. Il pallore degli ulivi, il candore del mandorlo, il roseo del pesco, il contadino dalla faccia rugosa ai bagliori del sole, la vecchierella che ha sul capo un piccolo fascio di stecchi, lo scampanio fioco di voci lontane: sono questi colori e tratti — sottolinea Giovanni Getto — ignoti alla sobria tavolozza e al pennello ...

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