· Città del Vaticano ·

Il 3 luglio il match con il team di re Carlo nel castello di Windsor

In Inghilterra la squadra vaticana di cricket

 In Inghilterra la squadra vaticana di cricket   QUO-146
28 giugno 2024

Un match con il King’s xi — la squadra di re Carlo — nel castello di Windsor, mercoledì 3 luglio sarà il momento culminante del decimo Light of Faith Tour del team vaticano di cricket. A Londra, tra il 28 giugno e il 5 luglio, sono in programma 4 partite — anche con la nazionale inglese e la St. Mary’s University — e significativi momenti di spiritualità, solidarietà e cultura. A Windsor con il Royal Household Cricket Club, sempre con obiettivi solidali, il team vaticano ha giocato il 14 luglio 2018 davanti alla regina Elisabetta.

«Siamo sacerdoti e seminaristi che giocano a cricket, non siamo “cricketisti” professionisti che sono anche sacerdoti e seminaristi» dice padre Eamonn O’Higgins, irlandese, direttore della squadra di cricket che, nell’ambito di Athletica Vaticana, sta dando vita a un’esperienza di spiritualità sportiva, guidata dal coach australiano Dane Michael Kirby.

Sono nove i Light of Faith Tour promossi dal team, in uno stile di comunità sacerdotale e di attenzione ai più poveri — con partite giocate nelle periferie, nelle carceri e con ragazzi con disabilità — in Inghilterra, Portogallo, Italia (Calabria), Argentina, Kenya, Malta e Spagna. E molte squadre arrivano a Roma da diverse parti del mondo per giocare con il Vatican xi nel campo delle Capannelle.

Papa Francesco ha più volte personalmente incoraggiato la squadra di cricket, insieme a tutta la comunità sportiva di Athletica Vaticana, indicando la missione di «promuovere la fraternità, l’inclusione e la solidarietà», di testimoniare «la fede cristiana tra le donne e gli uomini di sport, amatori e professionisti» e di condividere «la vita degli altri sportivi, correndo o pedalando o giocando insieme con loro». Obiettivo centrale del team è il dialogo, anche attraverso lo sport, con altre comunità cristiane — sono state giocate partite con il team promosso dall’arcivescovo anglicano di Canterbury — e interreligiose (ebrei, musulmani, induisti, buddisti, sikh). La squadra è composta da preti e seminaristi di India, Sri Lanka, Pakistan, Inghilterra e Australia, impegnati in attività di studio e pastorali a Roma.