Col pensiero rivolto alle “Chiese martiriali” d’Oriente il Papa rinnova l’appello
«A chi alimenta la spirale dei conflitti e ne trae ricavi e vantaggi, ripeto: fermatevi! Fermatevi, perché la violenza non porterà mai la pace». Nuovo accorato appello di Papa Francesco stamane affinché cessino le ostilità in Terra Santa, Ucraina, Siria, Libano, nell’intero Medio Oriente, nel Caucaso, nel Tigray e nella regione del Karabakh. Ne parla durante l’udienza ai partecipanti all’assemblea della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco), ribadendo l’urgenza di «cessare il fuoco, incontrarsi e dialogare per consentire la convivenza di popoli diversi, unica via possibile per un futuro stabile».
Ricordando che «proprio lì, dove vivono buona parte dei cattolici orientali, le barbarie della guerra imperversano in modo efferato», Francesco osserva come tante comunità dell’Oriente cristiano siano «schiacciate da una croce pesante» e siano «diventate “Chiese martiriali”: sono piagate e sanguinanti — chiarisce — a causa dei conflitti e delle violenze che patiscono».
«Quanto dolore provoca la guerra, ancora più stridente e assurda nei luoghi dove è stato promulgato il Vangelo della pace», commenta il Papa esortando le agenzie caritative cattoliche a fermare l’emorragia di cristiani da questi luoghi.