27 giugno 2024
Nel sistema istituzionale della Repubblica islamica dell’Iran — controllato da Guida suprema e ayatollah — solitamente non c’è molto spazio per i cambiamenti. Anche le votazioni del 28 giugno, anticipate di un anno a causa della scomparsa un mese fa del presidente, Ebrahim Raisi, e del ministro degli Esteri, Hossein Amirabdollahian, in un incidente con l’elicottero, non dovrebbero fare eccezione. Eppure qualche novità c’è.
Anzitutto tra i sei candidati ammessi alla contesa — su 80 che si erano presentati — è stato dato il via libera anche a un esponente con posizioni più moderate. Si tratta di Masoud Pezeshkian, di origine azera, già ministro della Sanità con il “riformista” Mohammad Khatami, in disaccordo con il governo sulla questione dell’hijab obbligatorio e fautore dei negoziati per ...
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