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Dopo l’incontro del Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo in vista della xvi assemblea generale ordinaria

Verso la pubblicazione dell’«Instrumentum
laboris 2»

 Verso la pubblicazione  dell’«Instrumentum laboris 2»  QUO-143
25 giugno 2024

È prevista per la prima decade del mese di luglio la pubblicazione dell’Instrumentum laboris (il), lo strumento di lavoro per la seconda sessione della xvi assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, in programma dal 2 al 27 ottobre sul tema «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione». Ne dà notizia un comunicato della Segreteria generale del Sinodo — diffuso nella mattina di oggi, martedì 25 giugno — informando che nei giorni 23 e 24 di questo mese si sono incontrati in presenza e in videoconferenza i membri del xv Consiglio ordinario, accompagnati da alcuni consultori della stessa Segreteria, proprio per confrontarsi su una prima versione dell’il.

Dopo l’incontro dei teologi e delle teologhe — svoltosi dal 4 al 14 giugno — che avevano articolato i rapporti ricevuti dalla Segreteria, è stata elaborata una prima stesura del documento. Oltre ai membri del Consiglio, questo testo è stato spedito anche a una settantina di persone, rappresentanti l’intero popolo di Dio (sacerdoti, consacrati e consacrate, laici, rappresentanti di realtà ecclesiali, teologi, operatori pastorali e un significativo numero di pastori) di ogni parte del mondo, di varia sensibilità ecclesiale e di diverse “scuole” teologiche.

«Abbiamo voluto realizzare questa consultazione ad ampio raggio per rimanere coerenti con il principio di circolarità — quello che viene dalla base, ritorna alla base — che ha animato l’intero processo sinodale. Questa verifica del materiale elaborato alla luce dei rapporti ricevuti vuole anche essere un esercizio, da parte della Segreteria generale, di quel rendere conto (accountability) che caratterizza la Chiesa sinodale e che, ne sono certo, testimonierà l’autenticità dei lavori sinodali», spiega il cardinale segretario generale Mario Grech.

L’incontro ha visto anche un confronto sull’andamento del processo sinodale, in particolare di questo tempo tra le due sessioni dell’assemblea. Dai rapporti dei membri del Consiglio emerge in generale un senso di gratitudine e di fiducia per il cammino compiuto. La Relazione di sintesi della prima sessione è stata ben accolta da parte delle comunità locali perché fedele ai frutti del loro ascolto. Molto apprezzato è stata anche l’iniziativa di convocare a Roma alcuni parroci, non solo perché è stata rispettata un’indicazione data dall’assemblea di ottobre 2023, ma perché l’incontro ha permesso l’ascolto reale degli oltre 200 parroci convenuti a Sacrofano, investiti ora da Papa Francesco di un vero e proprio “mandato” di missionari sinodali. Infine, molti hanno sottolineato l’apprezzamento che il metodo della conversazione nello Spirito ha riscontrato in molte realtà ecclesiali, tanto da essere adottato in non poche diocesi come modalità “di lavoro” nei consigli diocesani e parrocchiali, fino alle riunioni di Conferenze episcopali. «È il più bel dono di questo Sinodo», ha affermato uno dei partecipanti.

I lavori di quest’anno, nonostante la brevità del tempo a disposizione, hanno aiutato i fedeli a comprendere che questo Sinodo è sulla sinodalità: non mira dunque a risolvere questo o quell’altro problema, ma ad entrare in una dinamica di conversione pastorale, di uno stile di essere e vivere la missione della Chiesa, confidando nel sostegno dello Spirito Santo. Infine, è emerso chiaramente l’invito a collegare maggiormente l’attuale processo sinodale al cammino di preparazione al Giubileo, innanzitutto a partire dalla preghiera.

Nella mattinata di lunedì 24, i membri del Consiglio sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco, che li ha incoraggiati a proseguire nel loro lavoro. I partecipanti hanno anche approvato un programma di massima della prossima assemblea. I lavori sono stati sostenuti dalla celebrazione comune dell’Eucarestia.

Dopo il lavoro del Consiglio e la verifica ad ampio raggio, una nuova versione dell’il sarà elaborata e inviata nuovamente al Consiglio ordinario per l’approvazione. Il documento sarà poi sottoposto al Santo Padre per l’approvazione definitiva.