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Un popolo in fuga

 Un popolo  in fuga  QUO-140
21 giugno 2024

Quello di Haiti è un popolo in fuga dalle violenze e dalla fame. Scappano da barbarie, soprusi e abusi delle bande armate, che non accennano a diminuire e che tengono in scacco il Paese caraibico, ma anche dalla mancanza di acqua, cibo, servizi e da un sistema sanitario al collasso.

Dallo scorso marzo, quasi 580.000 persone sono state costrette a lasciare proprie case. E giorno dopo giorno sono sempre di più. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), ha evidenziato come nel secondo trimestre dell’anno il numero di sfollati interni sia cresciuto del 60% rispetto al trimestre precedente. E di 19 volte rispetto allo scorso anno.

L’area maggiormente colpita dall’instabilità istituzionale e dalle violenze, che hanno generato una crisi umanitaria senza precedenti, è quella della capitale, Port-au-Prince, dove le bande criminali spadroneggiano. Nella città, infatti, il numero di sfollati, indica l’Oim, è già passato dai 116.000 di marzo ai 270.000 di giugno. Una tragico dato, diretta conseguenza di anni di incessanti e ripetute violenze, che attanagliano la maggior parte della popolazione civile e hanno portato all’attuale impatto umanitario catastrofico, con quasi 5 milioni di persone che lottano ogni giorno per soddisfare i propri bisogni alimentari di base. Finora le vittime accertate sono 4000, ma si teme che possano essere molte di più.

Nelle prossime settimane dovrebbe essere dispiegata ad Haiti una Forza multinazionale di sicurezza integrata da agenti di vari Paesi, approvata dall’Onu nell’ottobre scorso e guidata dal Kenya. (francesco citterich)