· Città del Vaticano ·

Dopo le “storiche” elezioni adesso occhi puntati su lotta alla criminalità e al narcotraffico, immigrazione, politica estera ed economia

La presidente Sheinbaum alla prova dell’era post-Obrador

Mexican President-elect Claudia Sheinbaum announces members of her cabinet in Mexico City, Mexico, ...
21 giugno 2024
Tutti gli analisti (o quasi) sono concordi. Le ultime elezioni presidenziali in Messico, che hanno visto la vittoria di Claudia Sheinbaum, sono state “storiche”. O quantomeno atipiche. E questo non tanto per le considerazioni, spesso retoriche, attorno al “genere”, con le quali si vivono exploit di questo tipo, quanto per il peso che il fattore femminile ha avuto nella contesa. Intanto, com’è noto, anche l’altro competitor era una donna: l’imprenditrice Xóchitl Gálvez, rappresentante degli indigeni e candidata della coalizione di opposizione di centro-destra. Inoltre, Sheinbaum si è affermata «in un Paese e in un contesto che storicamente sono intrisi di “machismo” (le statistiche dicono che i femminicidi l’anno scorso sono stati circa 4.000), e in cui la componente maschile, a livello culturale e ...

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