· Città del Vaticano ·

L’arcivescovo Viganò annuncia di essere sotto processo per scisma

 L’arcivescovo Viganò annuncia di essere sotto processo per scisma  QUO-140
21 giugno 2024

Sull’account x dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti, è comparso l’annuncio di un processo per scisma da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede.

Secondo quanto riportato dall’account social, che riproduce copia di un decreto attribuito allo stesso Dicastero, il presule si sarebbe dovuto presentare (o nominare un suo difensore) ieri pomeriggio, giovedì 20 giugno, alle ore 15.30, per «prendere nota delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è accusato (affermazioni pubbliche dalle quali risulta una negazione degli elementi necessari per mantenere la comunione con la Chiesa cattolica: negazione della legittimità di Papa Francesco, rottura della comunione con Lui e rifiuto del Concilio Vaticano ii )». Nel caso di mancata comparizione o di una difesa scritta presentata entro il 28 giugno, si legge ancora nel documento pubblicato su x , l’arcivescovo «sarà giudicato in sua assenza».

Come si ricorderà Viganò nel settembre 2018 era stato protagonista della lettera sul caso del cardinale statunitense Theodore McCarrick, la quale si chiudeva chiedendo la rinuncia del Papa. Quella vicenda, pienamente chiarita dalla Santa Sede con la pubblicazione di un minuzioso rapporto nel novembre 2020 che smentisce l’arcivescovo su tutta la linea, non è oggetto del documento pubblicato su x . Viganò sarebbe invece accusato, secondo il suo account, di non riconoscere la legittimità del Pontefice né quella dell’ultimo Concilio. Il Dicastero per la Dottrina della Fede non ha commentato in alcun modo l’annuncio postato sui social.

Nel rendere pubblico il decreto, il profilo intestato a Viganò gli attribuisce queste parole: «Considero le accuse nei miei confronti un onore» definendo il Concilio Vaticano ii un «cancro ideologico, teologico, morale e liturgico» e la Chiesa sinodale una «metastasi».

Sulla vicenda è giunto un commento del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin: «Monsignor Viganò ha assunto alcuni atteggiamenti e alcuni gesti di cui deve rispondere», ha affermato il porporato, a margine di un convegno alla Pontificia Università Urbaniana, spiegando che al presule è stata data la possibilità di difendersi.

A livello personale, ha detto ancora Parolin, ricordando — su domanda dei giornalisti — i tempi in cui hanno condiviso il servizio, «mi dispiace tantissimo perché l’ho sempre apprezzato come un grande lavoratore, molto fedele alla Santa Sede, che era in un certo senso anche d’esempio. Quando era nunzio apostolico ha lavorato bene. Cosa sia successo — ha concluso il segretario di Stato — non lo so…».