14 giugno 2024
Nello stato del Manipur, in India nordorientale, tormentato da tredici mesi di violenza interetnica, si cerca una svolta per la pacificazione. La popolazione locale non ha nascosto malcontento e insoddisfazione verso il governo targato Baratiya Janata Party (Bjp), il partito nazionalista al governo sia nello stato sia a livello federale e, nelle recenti elezioni generali della più grande democrazia del mondo, ha sconfessato il Bjp eleggendo – in entrambi i distretti elettorali che abbracciano il territorio – due parlamentari della coalizione che si oppone a Narendra Modi, capo del Bjp e nuovamente primo ministro dell’India. Il voto è stata la forma di protesta verso un governo percepito come lontano e disinteressato alla violenza e alla conseguente sofferenza che ancora si registrano nel territorio, che gli analisti ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati