· Città del Vaticano ·

Il racconto

La fiaccola della pace tra Macerata e Loreto

 La fiaccola della pace  tra Macerata e Loreto  QUO-126
05 giugno 2024

Sport e solidarietà è un binomio che molto spesso si traduce in splendide realtà testimoniate dai loro protagonisti che stamane, in occasione dell’udienza generale, hanno incontrato Papa Francesco.

Tra loro, in particolare, i circa quaranta atleti scelti dal Centro sportivo italiano della provincia di Macerata per partecipare alla 46a edizione del pellegrinaggio a piedi dal comune marchigiano fino alla Santa Casa di Loreto, che si svolgerà nella notte tra sabato e domenica prossimi.

Una tradizione che si rinnova ogni anno, da quando monsignor Giancarlo Vecerrica, oggi vescovo emerito di Fabriano-Matelica, ebbe l’idea di dar vita a quella che dal 1978 è considerata tra le esperienze spirituali più significative e partecipate. Gli organizzatori hanno portato la “Fiaccola della pace” che hanno acceso davanti al Pontefice, il quale l’ha benedetta.

«La fiaccola rappresenta la linea che unisce simbolicamente la Chiesa di Roma con il pellegrinaggio a Loreto» ha fatto presente Antonino Pedano, membro dell’équipe organizzativa.

Un legame rafforzato dalla crescita di anno in anno della manifestazione, che ha dato anche consolazione a chi ha vissuto momenti di dolore, come ha spiegato il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi. L’anno scorso, infatti, ha raccontato il presule, hanno preso parte al pellegrinaggio alcune persone vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna che nel coprire la distanza di circa 26 km hanno pian piano lasciato andare la tristezza sentendosi sempre più consolati: «Siamo venuti qui sfiduciati, ritorniamo a casa pieni di speranza».

Giunge da Cuba, invece, la storia di solidale amicizia sportiva di Andy Díaz Hernández. Appassionato di atletica fin da quando aveva nove anni, è riuscito a emergere nel salto triplo pur avendo pochi mezzi a disposizione. Bloccato da un infortunio alle Olimpiadi di Tokyo, ha deciso di rilanciare il suo percorso sportivo in Italia con Fabrizio Donato, bronzo, sempre nella specialità, del salto triplo ai Giochi di Londra 2012.

Per Andy, classe 1995, è stata una rinascita: Donato lo ha ospitato a casa sua, allenandolo in modo da tirar fuori tutte le sue potenzialità. E le gioie sportive non sono tardate a venire, comprese due vittorie nella Diamond League e il record italiano strappato proprio al suo amico e coach.

L’anno scorso Andy ha ottenuto la nazionalità italiana ed è stato arruolato nelle Fiamme Gialle, il gruppo sportivo della Guardia di finanza. «Giusto in tempo per partecipare alle imminenti Olimpiadi di Parigi» spiega il triplista presente stamani all’udienza con la mamma e il suo mentore Donato.

«Incontrare il Santo Padre è un sogno che si è realizzato dopo tanti sacrifici» ha confidato.

«La grande forza di Andy — ha raccontato Donato — è la sua tenacia che ha colpito tutti: lavorando insieme con lui, ho capito che è possibile far diventare questa storia ancora più ricca di significato perché rappresenta uno stimolo a non mollare mai nello sport e nella vita».

Presente stamani in piazza, oltre a un gruppo di donne ucraine che hanno donato al Papa un cuscino realizzato da bambini, anche Flavio Ferrari, amministratore delegato dell’Associazione Cancro Primo Aiuto, che festeggia trent’anni di vita. Il Papa ha ricevuto inoltre una carrozzina elettrica, modello di una serie realizzata secondo un progetto innovativo per venire incontro alle difficoltà di quanti soffrono disabilità dovute a varie patologie tumorali.

Per rilanciare la devozione all’antica immagine mariana venerata nella chiesa di Maria Santissima delle Grazie a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, il parroco don Cosimo Ciano ha portato al Papa per la benedizione lo stellario che incorona la Vergine e l’aureola del Bambino Gesù da lei tenuto in grembo.

Benedetta dal Pontefice anche la statua della Madonna di Fátima, custodita nella cappella dell’ospedale Anna Rizzoli a Lacco Ameno, Ischia, «a cui la popolazione isolana si è rivolta con ancora maggior fede dopo l’alluvione del novembre 2022 che ha provocato morte e distruzione» ha precisato il cappellano del nosocomio don Antonio Mazzella.

Significativa la presenza di alcuni sacerdoti spagnoli accompagnati dal cardinale arcivescovo di Madrid, José Cobo Cano, e di seminaristi del Pontificio seminario regionale pugliese “Pio xi ” di Molfetta, incoraggiati da Francesco «a rispondere con gioia e generosità alla chiamata del Signore». Presenti anche, tra gli altri, gli studenti del Seminario slovacco “vescovo Ján Vojtaššák” e diaconi lituani laureatisi da poco nel Seminario San Giuseppe di Vilnius.

Non ha voluto far mancare la propria presenza in piazza San Pietro anche una delegazione della diocesi camerunese di Buéa che, accompagnata da tre capi tradizionali, in occasione del pellegrinaggio a Roma ha voluto ringraziare il Pontefice per le preghiere a favore della pace e dell’unità nel Paese africano.

di Rosario Capomasi