· Città del Vaticano ·

Alla scoperta di Danilo Dolci, nato un secolo fa

Quando gli occhi fioriscono

 Cambiare il mondo con l’eloquenza dei fatti  QUO-125
04 giugno 2024
Dai primi versi scritti durante l’adolescenza, e poi cancellati, alle raccolte della maturità  «Non abbiamo altre armi che svegliarci». Un verso che fa parte di una poesia breve, dura e sbrigativa nella sua essenzialità, mossa dall’urgenza di un dialogo autentico con chi legge. «Non vi elemosino simpatia. / Sono impegnato in guerra / contro di voi, / anche per voi. / Pure con voi, amici, / non perdo tempo a tribuire complimenti: / non abbiamo altre armi che svegliarci». Scrive poesia perché non vuole perdersi in chiacchiere, Danilo Dolci; è un paradosso che sembra tale solo a chi considera la letteratura un lusso inutile e non una forma di resistenza. Il suo gesto più coraggioso, da scrittore — come lui stesso ha dichiarato più volte — è stato cancellare le ...

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