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03 giugno 2024
Aleksandr Puskin fu definito da Gogol «un fenomeno straordinario e, forse, un fenomeno unico dello spirito russo». A questo già lusinghiero giudizio Dostoevskij aggiunse «profetico». «Sì — dichiarò l’8 giugno 1880, nel discorso pronunciato durante la seduta dell’Associazione degli amanti della letteratura russa — nella sua comparsa risiede per tutti noi russi qualcosa di indiscutibilmente profetico». Puskin (nasceva il 6 giugno di 225 anni fa) arriva all’alba dell’autocoscienza russa e la sua presenza «contribuisce notevolmente a illuminare di una luce nuova, che ci serve da guida, il nostro buio cammino». Proprio per questo motivo Puskin, considerato il fondatore della lingua letteraria russa, si configura come profeta e guida.
Dostoevskij concorda con i critici i ...
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