· Città del Vaticano ·

DONNE CHIESA MONDO

Dal 1978 una presenza stabile e diffusa

Medici con l’Africa Cuamm
in Mozambico

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01 giugno 2024

L’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in Mozambico prende il via nel 1978, appena tre anni dopo l’indipendenza dal Portogallo e, a partire da allora, ha interessato 9 delle 11 province del Paese.

Pur avendo un’economia in progressivo recupero, a livello sanitario, il Mozambico soffre ancora di un sistema fragile con insufficienti risorse finanziarie e umane. Oggi il Cuamm ha una presenza stabile e diffusa a livello nazionale, in particolare nelle province di Sofala, Cabo Delgado, Tete e Zambesia dove realizza interventi dedicati in particolare al contrasto alle malattie non trasmissibili (per le quali ha contribuito all’elaborazione di linee guida nazionali su diabete e ipertensione), alla salute materno infantile e alla lotta contro l’HIV/Aids.

SOFALA E CITTÀ DI BEIRA

L’intervento del Cuamm nella provincia di Sofala ha inizio nel 1978 con un accordo di cooperazione tra Italia e Mozambico orientato a contribuire allo sviluppo del sistema sanitario nazionale sia attraverso l’invio di medici nelle zone periferiche a livello degli ospedali rurali, sia con l’invio di specialisti per la formazione dei quadri locali. A Beira, la seconda città del paese dopo la capitale Maputo, i medici del Cuamm oggi lavorano per la salute materno-infantile nell’ospedale centrale (HCB), che serve un bacino di 1.600.000 abitanti e nei 12 centri di salute urbani, svolgendo anche attività di prevenzione e trattamento dell’Hiv/Aids all’interno dei SAAJ (Serviços de Aconselhamento e Acompanhamento dos Jovens), servizi dedicati a giovani e adolescenti. Dal 2010, Cuamm collabora con l’Associazione Kuplumussana (letteralmente “donne che aiutano altre donne”) fondata e composta da donne sieropositive impegnate nella promozione della salute sessuale e riproduttiva.

Dal 2004, proprio a Beira, il Cuamm collabora con l’Università cattolica del Mozambico (UCM) per formare i futuri medici nel loro paese natale. Ogni anno, fino al 2021, sono state 10 le borse di studio erogate a studenti meritevoli, diventate 18 negli ultimi due anni.

Neonatologia, salute materno-infantile

Per rispondere al problema dell’alta mortalità neonatale nella provincia di Sofala, nell’Ospedale centrale di Beira, che è la principale struttura pubblica della città, da diversi anni Medici con l’Africa Cuamm assicura un medico specialista nella neonatologia e almeno uno specializzando in pediatria, grazie al progetto Junior Project Officer (JPO), riservato agli specializzandi in medicina italiani.

Hiv/Aids tra i giovani

Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero della salute (MISAU), il tasso di prevalenza dell’HIV tra persone di età superiore ai 15 anni, si attesta intorno al 13,2% nella sola provincia di Sofala.

Nella città di Beira, da diversi anni, Medici con l’Africa Cuamm lavora nella rete dei SAAJ: consultori per gli adolescenti in cui si propongono attività di sensibilizzazione per giovani sui temi della salute sessuale e riproduttiva e dove le persone in trattamento con i farmaci antiretrovirali vengono accompagnate e seguite dal personale sanitario, incluso uno psicologo. Sono nove i SAAJ del distretto di Beira in cui il Cuamm è presente e dove lavora con gruppi di attivisti composti da giovani ma anche da donne sieropositive.

Nel 2022, all’interno dei SAAJ di Beira è stato possibile garantire oltre 66.958 test per l’HIV e individuare 597 pazienti sieropositivi.

Risposta all’emergenza-BEMS

A seguito del passaggio del ciclone Idai nel 2019, Medici con l’Africa Cuamm ha avviato un progetto per garantire i trasporti di emergenza in ambulanza per la popolazione della città di Beira, con particolare attenzione per le donne incinte e i bambini con meno di cinque anni che vivono nei quartieri più poveri di Beira, maggiormente colpiti dal ciclone.

Oggi le ambulanze attive nel distretto di Beira sono tre e servono 12 centri di salute garantendo circa 750 trasferimenti al mese, il 60% dei quali sono emergenze pediatriche e neonatali.

Università di Beira

Dal 2004 Medici con l’Africa Cuamm collabora con l’Università Cattolica del Mozambico (UCM), a Beira e la sostiene sia con materiale didattico e borse di studio, che con l’invio di medici docenti dalle università italiane. Da quando ha preso il via e fino al 2021, questo intervento ha garantito 10 borse di studio l’anno, diventate 18 negli ultimi due anni 21. Nel 2022 Medici con l’Africa Cuamm, grazie al sostegno del Ministero dell’Università e Ricerca italiano, avvia una collaborazione con l’Università di Padova, l’Università Eduardo Mondlane di Maputo e l’Università Cattolica del Mozambico di Beira per offrire agli studenti mozambicani il primo ed unico percorso di alta formazione del Mozambico rivolto a professionisti sanitari. Sono 20 le donne e gli uomini iscritti al programma, provengono da 5 diverse province del paese: tra loro dottoresse, infermiere e infermieri ma anche tecnici di salute che, attraverso questo programma, hanno la possibilità di specializzarsi in emergenze pediatriche e neonatali.

CABO DELGADO

Medici con l’Africa Cuamm è presente nella provincia di Cabo Delgado dal 2014 intervenendo all'interno degli ospedali di Pemba e Montepuez e nei centri di salute dei distretti di Balama (180.000 abitanti) e Montepuez (261.000 abitanti), oltre che sul territorio, per migliorare la qualità dei servizi per la salute di mamme e bambini, ma anche per prevenire e trattare la malnutrizione e la malaria. Nell'ospedale di Pemba è stata inaugurata una nuova neonatologia, mentre a Montepuez dal 2017 è anche attivo il programma "Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni". Tra il 2014 e il 2017 il Cuamm ha inoltre supportato il distretto di Palma, nel nord della provincia, con un programma a favore della salute materno-infantile volto ad aumentare la qualità e l’accesso ai servizi ostetrici e neonatali. Nello stesso anno, è stato costruito e attrezzato un blocco operatorio con un chirurgo e un anestesista del Cuamm. È stata aperta inoltre una “Casa d’attesa”, per favorire l’utilizzo della struttura sanitaria da parte delle donne provenienti dalle aree più remote del distretto. Nel corso dell’intervento sono stati inoltre migliorati i servizi di laboratorio, ecografia e radiologia.

Negli ultimi anni il Cuamm ha sviluppato interventi integrati per rispondere ai principali bisogni degli sfollati e della popolazione locale. Il Cuamm è presente in 6 dei 16 distretti della provincia e nella città di Pemba dove, al fine di garantire servizi sanitari di base, sono stati adottati due differenti approcci: da un lato l’allestimento di tende da campo attrezzate per garantire servizi sanitari di base vicino ai campi sfollati, dall’altro cliniche mobili realizzate in collaborazione con le autorità sanitarie. Inoltre si sono realizzate attività di sensibilizzazione e informazione sulle principali malattie endemiche (Covid-19, colera, malaria, etc) e servizi sanitari di base sono garantiti nei distretti di Ancuabe e           Chiure grazie ad una rete di cliniche mobili.

ZAMBESIA/QUELIMANE

L’intervento Cuamm nella provincia di Zambesia è stato avviato nel gennaio 2019 con un intervento per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche non trasmissibili (NCDs) che ha interessato anche le province di Maputo e Sofala.

TETE

A partire dal 2017, nella provincia di Tete si sono consolidati gli interventi di risposta ad Hiv/Aids a favore degli adolescenti. Sono state quindi promosse attività di counselling e test per Hiv ed è stata rafforzata l’offerta di servizi sanitari di qualità per gli adolescenti. Più specificamente, Medici con l’africa Cuamm interviene nella città di Tete e nei distretti di Moatize e Angonia per aumentare la disponibilità di servizi SAAJ. Dal punto di vista della domanda: la rete di attivisti giovanili, gruppi di pari e altri attori della comunità vengono mobilitati e sostenuti per raggiungere gli adolescenti che non accedono ai servizi attraverso messaggi su prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze precoci.