Da simbolo di difficoltà e dolore a messaggio di speranza. Con un obiettivo: dare coraggio a chi è nelle sue stesse condizioni. Così si può sintetizzare la vicenda del venezuelano Jorge Briseño, che, nonostante abbia una gamba sola, ha faticosamente camminato con le stampelle per migliaia di chilometri arrivando al confine settentrionale del Messico dopo avere lasciato il suo Paese quattro mesi fa. Un viaggio estremo, molto duro, spesso attraversando con le piaghe tra le mani tratti poco accessibili, che riflette però la caparbietà e perseveranza dell’uomo. Ora Briseño si trova a Ciudad Juárez, cercando un varco per attraversare la barricata di filo spinato eretta dal Texas ed entrare così negli Stati Uniti in cerca di una protesi e un lavoro. La vicissitudine di Jorge riflette il dramma della fuga di migliaia di persone in Messico, dove, secondo l’Unità di politica migratoria del ministero dell’Interno di Cittá del Messico, il principale Paese di origine dei migranti irregolari è proprio il Venezuela, con già 89.718 registrati nel primo trimestre del 2024, quasi uno su quattro dei 360.000 intercettati, Tuttavia, il numero di migranti che arrivano al confine tra Messico e Stati Uniti è diminuito quest’anno a meno di 150.000 al mese dopo aver superato i 250.000 lo scorso dicembre. (francesco citterich)
- SEZIONI
- RUBRICHE
- DONNE CHIESA MONDO
- L'OSSERVATORE DI STRADA
- ABBONAMENTI
- ARCHIVIO
28 maggio 2024
- Informazioni Utili
- Contatti
- Note Legali
- Privacy Policy
- Cookie Policy
- Link Utili
- Santa Sede
- Sala Stampa
- Vatican News
L'Osservatore Romano
00120 Città del Vaticano.
Tutti i diritti riservati
Cookie Policy
Il portale Osservatore Romano utilizza cookies tecnici o assimilati per rendere più agevole la navigazione e garantire la fruizione dei servizi ed anche cookies tecnici e di analisi di terze parti. Se vuoi saperne di più clicca qui. Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookies.
ACCONSENTO