· Città del Vaticano ·

Intervista con Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, sulla situazione dell’infanzia nel mondo tra guerre e povertà, ma anche accoglienza e rinascita

Luci di speranza nel buio della storia

Displaced Palestinian children line up to receive food in Rafah, on the southern Gaza Strip, on May ...
24 maggio 2024
Affamati, poveri, vittime di guerre, violenze, soprusi. Oppure traumatizzati, sfollati, discriminati, privati dei loro diritti. Sono i bambini del mondo, del nostro mondo, della nostra epoca. Su otto miliardi di popolazione globale, circa due miliardi sono composti da minori in un’età compresa tra zero e 14 anni. Non sono affatto pochi, quindi. Eppure, il momento storico attuale sembra averli dimenticati, anzi: sembra aver volutamente volto lo sguardo altrove. «Dal 1946 ad oggi — afferma, al telefono del nostro giornale, Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia — questo è il periodo storico peggiore che l’infanzia abbia mai vissuto. Non soltanto perché attraversato da guerre e conflitti sanguinosi — basti citare la Striscia di Gaza, l’Ucraina, ma anche la Siria e lo Yemen, il Sudan —, ma proprio perché ...

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