· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Pensiero d’amore

 Pensiero  d’amore  QUO-116
23 maggio 2024

Nella domenica precedente è stato celebrato un grande mistero della nostra fede: la Santissima Trinità. In questa domenica si celebra un altro grande mistero d’amore: l’Eucaristia; Gesù che si fa pane per la nostra vita.

Nell’Eucaristia Gesù dimostra tutto il suo genio: vuole che diventiamo ciò che mangiamo, ciò che di lui tocchiamo. Per questo san Leone Magno diceva: «L’effetto dell’Eucaristia è di farci diventare ciò che mangiamo!».

Ma possiamo domandarci: l’Eucaristia è davvero il centro della nostra vita cristiana? Il Concilio Vaticano ii dice: «I fedeli non assistano come estranei e muti spettatori a questo mistero di fede, ma comprendendolo bene per mezzo dei riti e delle preghiere, partecipino all’azione sacra consapevolmente, piamente, attivamente» (Sacrosanctum Concilium, 48).

La nostra partecipazione segue davvero questi tre avverbi? Consapevolmente, piamente, attivamente? Perché così si capisce lo scandalo di Clemenceau, famoso politico francese, il quale non riusciva a mettere d’accordo la presenza eucaristica nelle chiese e l’indifferenza e l’incoerenza di tanti cristiani: «Gesù si dona, e l’uomo lo tradisce» (J. Radermakers).

L’Eucaristia è un pensiero d’amore. E per noi deve essere un dovere ricambiare questo amore. Non si può convivere con questo mistero così grande e così bello, e far finta di niente.

Quando ci troviamo davanti all’Eucaristia cerchiamo di allontanare da noi l’indifferenza, l’apatia, la fretta. Rendiamoci conto che, per amore, Dio ha inventato l’impossibile per rimanere con noi. Solo così la nostra vita si potrà trasformare.

di Leonardo Sapienza


2 giugno

Corpo e sangue di Cristo

Prima lettura: Es 24, 3-8;

Salmo: 115;

Seconda lettura: Eb 9, 11-15;

Vangelo: Mc 14, 12-16. 22-26.