· Città del Vaticano ·

Pascoli e la poesia cosmica

Quel «cantuccio dell’anima»

 Quel «cantuccio dell’anima»  QUO-115
22 maggio 2024
Sembra vastissimo l’orizzonte della lirica pascoliana, che va dall’immensità dell’universo astrale ai rami del biancospino e alle farfalle crepuscolari. In realtà tale vastità si riduce ad una mera prospettiva fisica. Il mondo di Giovanni Pascoli — scrive Giovanni Getto — è il mondo che si apre agli occhi dell’uomo che vive nei campi. Di conseguenza rimane a lui estraneo il paesaggio urbano e l’universo delle macchine. Per il poeta il treno altro non è che la via ferrata che attraversa la campagna con il suo fascio di fili metallici, «immensa arpa sonora, al vento». Va tuttavia rilevato che il poeta che vive in campagna non esaurisce la propria esperienza in una serie di oggetti caratteristici di un determinato paesaggio: egli ha con sé i suoi libri, i suoi classici, è ...

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