
«Abbiamo bisogno di pace. Il mondo è in guerra». Occorre «pregare per la pace in questo tempo di guerra mondiale». Lo chiede il Papa ai fedeli presenti stamane all’udienza generale in piazza San Pietro e a quanti lo seguono attraverso i media. Con il pensiero costantemente rivolto alla «martoriata Ucraina che sta soffrendo tanto», senza dimenticare la Palestina e Israele — «che si fermi» il conflitto, implora — né tantomeno il Myanmar e gli altri, «tanti Paesi in guerra», il Pontefice auspica soluzioni di pace da invocare attraverso la preghiera.
Anche nella catechesi, che conclude il ciclo dedicato ai vizi e alle virtù, parlando dell’umiltà il vescovo di Roma spiega che essa «è la fonte della pace nel mondo e nella Chiesa». Infatti aggiunge «dove non c’è umiltà c’è guerra, c’è discordia, c’è divisione. Dio ce ne ha dato l’esempio in Gesù e in Maria, perché sia la nostra salvezza e la nostra felicità. E l’umiltà è proprio la via, il cammino alla salvezza».
L’umiltà, ricorda Francesco, è «una virtù che non fa parte del settenario di quelle cardinali e teologali, ma è alla base della vita cristiana» essendo «la grande antagonista del più mortale tra i vizi: la superbia». Del resto, se l’orgoglio e l’arroganza «gonfiano il cuore umano, l’umiltà riporta tutto nella giusta dimensione: siamo creature meravigliose ma limitate, con pregi e difetti».