· Città del Vaticano ·

«Nero di Sicilia»
Come il tempo lavora su ricordi e oggetti

Il colore del lutto
e una bandiera sbiadita

 Il colore del lutto  e una bandiera sbiadita  QUO-114
21 maggio 2024
Da bambino passavo alcuni periodi dell’estate in Sicilia, quando era ancora viva mia nonna. Di quel mondo di allora non vorrei parlare, ma solo di una cosa che mi colpì subito fin dalla prima volta che ne ebbi coscienza. Erano delle strisce di stoffa nera inchiodate sulle porte di legno, che nel percorrere le strade del posto, mio padre e poi mia zia a casa mi dicevano essere il modo per ricordare il lutto di un parente, di un familiare, che aveva colpito quella casa. Dovevano rimanere inchiodate lì sulle porte quelle strisce di stoffa finché il tempo, le piogge e il solleone insieme con il salmastro che veniva dal mare, non le avesse schiarite del tutto e fatte marcire. E allora sarebbe bastato un colpo di vento a cancellare tutto, ma non il ricordo, perché quello resta, diceva mia zia, con un sorriso che ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati