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Dallo sport
Per dare una chance di pace a un’Europa ferita dalla guerra lo sport prova a costruire relazioni partendo dalla periferia. E Athletica Vaticana, con il suo stile solidale e inclusivo, c’è. Così come ci sono 5 atleti ucraini. Da oggi, giovedì 16 maggio, con la cerimonia inaugurale, a domenica 19 quattro atleti dell’Associazione polisportiva ufficiale vaticana saranno in gara agli Europei master (over 35) “no stadia” nell’isola di Porto Santo, nello splendido scenario dell’arcipelago di Madeira, in Portogallo.
È la terza partecipazione di Vatican Athletics, la Federazione di atletica leggera nell’ambito di Athletica Vaticana, a un Campionato europeo per atlete e atleti che hanno superato i 35 anni di età: ci sono iscritti anche con più di 90 anni, per un vero e proprio “patto sportivo” tra generazioni.
Nello stile della “squadra del Papa” ci sarà un abbraccio con la comunità cristiana dell’isola di Porto Santo, con incontri di amicizia e di preghiera comune organizzati insieme con il Dicastero per la cultura e l’educazione il cui prefetto — il cardinale José Tolentino de Mendonça — è originario proprio di Madeira.
In particolare, gli atleti saranno ospitati della Fondazione Nostra Signora della Pietà, una casa per persone anziane e sole, gestita dalla diocesi di Funchal, ed è con loro che sarà vissuta la solennità di Pentecoste. Ci sarà, inoltre, un significativo pellegrinaggio alle due chiese parrocchiali di Porto Santo, dedicate allo Spirito Santo e, appunto, a Nostra Signora della Pietà, con il parroco don Hélder Gonçalves.
Ai Campionati — organizzati da European Athletics con European Master Athletics — sono iscritti 424 atlete e atleti di 23 Paesi in 6 competizioni “no stadia”: la mezza maratona, la marcia (10km e 20km), la corsa su strada (10km), la staffetta-cross country e il nordic walking.
Sabato 22 giugno Athletica Vaticana scenderà in pista a Gibilterra — sempre nella periferia del profilo geografico europeo — per i Campionati dei diciotto Piccoli Stati d’Europa: un evento di alto livello sportivo e sociale. La squadra vaticana sarà accolta dalla diocesi e incontrerà la comunità “Fede e luce” — composta da giovani con disabilità intellettiva e le loro famiglie — preparando una cena nello stile della cucina italiano. Sarà significativo anche l’incontro con i gruppi giovanili cristiani che poi, sugli spalti, faranno il tifo per Athletica Vaticana al via sui 110 ostacoli, gli 800 metri, i 5000 metri, il lancio del peso, il cross e la staffetta. Nella precedente edizione dei Campionati dei Piccoli Stati, a Malta, il team vaticano ottenne uno “storico” terzo posto nei 5000 metri femminili.
Athletica Vaticana rilancia la sua presenza — anche nel padel, nel cricket, nel ciclismo e in altri sport — sul palcoscenico sportivo mondiale partendo proprio dal “piccolo”, insieme a popoli che — non solo sportivamente — non hanno la grande ribalta, per testimoniare concretamente la “cultura della fraternità” e la “cultura dell’incontro”. Perché, in un contesto internazionale di tensione e di guerra, lo sport, attraverso il dialogo tra culture e religioni diverse, può “creare amicizia tra persone e popoli”.