· Città del Vaticano ·

All’udienza generale nuovo appello del Pontefice che prega anche per le vittime delle inondazioni in Afghanistan

«Pace definitiva
e niente guerre»

 «Pace definitiva e niente guerre»  QUO-109
15 maggio 2024

«Tutti insieme, con il cuore grande, preghiamo perché ci sia la pace definitiva, e niente guerre, niente». All’udienza generale di stamane, mercoledì 15 maggio, nuovo appello di Papa Francesco, che invita i fedeli presenti in piazza San Pietro e quanti lo seguono attraverso i media a pregare «per la pace» e a non dimenticare «la martoriata Ucraina; la Palestina, Israele, il Myanmar».

«Preghiamo per tutti i popoli che soffrono» per i conflitti aggiunge il Pontefice, «perché — spiega — la guerra sempre è una sconfitta: sempre». Nella circostanza il vescovo di Roma rivolge anche un «pensiero alle care popolazioni dell’Afghanistan, duramente colpite dalle tragiche inondazioni che hanno causato numerose perdite di vite umane, tra cui bambini, e continuano a causare distruzione di molte case».

«Prego per le vittime, in particolare per i bambini» afghani «e le loro famiglie» assicura il Papa, chiamando alla mobilitazione «la comunità internazionale affinché fornisca subito gli aiuti e il sostegno necessari a proteggere i più vulnerabili».

Nella catechesi Francesco prosegue il ciclo dedicato al tema dei vizi e delle virtù, e soffermandosi sull’ultima virtù teologale parla della carità. Essa rappresenta «il culmine di tutto l’itinerario compiuto» con le riflessioni sulle virtù. E in proposito sottolinea che «l’amore è la “porta stretta” attraverso cui passare per entrare nel Regno di Dio. Perché — prosegue — alla sera della vita non saremo giudicati sull’amore generico» ma «sulla carità, sull’amore che noi abbiamo avuto in concreto» e sulla capacità di abbracciare e perdonare anche i nemici.

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