![Klee e il giardino QUO-108 Klee e il giardino QUO-108](/content/dam/or/images/it/2024/05/108/varobj24814946obj2035841.jpg/_jcr_content/renditions/cq5dam.thumbnail.cropped.500.281.jpeg)
14 maggio 2024
Partendo dal dato obiettivo, Paul Klee — questa la cifra della sua narrativa pittorica — ne amplifica le potenzialità, dando così vita non solo a mondi e a paesaggi che attingono sia la reale che al fantastico, esplicitando questa sorta di “contraddizione” a livello formale. Ne è prova l’acquerello Giardino asciutto e fresco realizzato dall’artista tedesco, con cittadinanza svizzera, nel 1921. Esso è infatti caratterizzato dai doppi contorni delle forme: di conseguenza s’impone un alto grado di decorazione che verte sulla scomposizione dei piani e sull’alternanza di tre colori (beige, ocra e grigio). L’acquerello si presenta come la descrizione di un mondo a sé, una specie di hortus conclusus, la cui esclusività viene evidenziata dalla doppia cornice che avvicina l’opera ad un lavoro in miniatura. ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
![paywall-offer paywall-offer](/etc/designs/osservatoreromano/release/library/main/images/paywall/promotion.png)
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati