Il dialogo di Francesco con i piccoli partecipanti a uno dei tavoli di lavoro
Il futuro dell’umanità
«Che cos’è per voi la felicità?»: è questa la domanda con cui Papa Francesco ha introdotto nel pomeriggio di sabato 11 maggio, nell’Aula nuova del Sinodo in Vaticano, un’articolata conversazione con i partecipanti al “Tavolo dei bambini”, uno dei 12 su altrettanti temi «per un mondo umano e di pace» promossi dalla Fondazione “Fratelli tutti” nell’ambito del Meeting mondiale sulla Fraternità umana, che in questa seconda edizione aveva come tema «#BeHuman». «Bambini: generazione futuro» il titolo dell’incontro con i più piccoli, durante il quale il Papa ha dialogato a braccio con i presenti. Ecco una trascrizione delle parole degli intervenuti.
Papa Francesco
Cari bambini e bambine,
vi ringrazio per la vostra presenza: buon pomeriggio!
Ringrazio anche il Comandante [Aldo Cagnoli] che ha iniziato questo: ha fatto un bel decollo, complimenti! E adesso farò una domanda, vediamo chi è il più coraggioso a rispondere. Cos’è la felicità? Tu, dai, forte!... Lui sta pensando... Tu, dimmi tu.
Bambino
Ti voglio tanto bene!
Bambina
Per me, la felicità nel mondo è essere tutti uniti, essere una sola famiglia, la famiglia di Dio.
Bambino
Per me, la felicità nel mondo è la pace.
Papa Francesco
Ah, bene! Un altro che vuole dire… qualche coraggioso alzi la mano…
Bambina
Ti voglio bene, Papa!
Papa Francesco
Ma come si fa, la felicità? Dove si compra, come si fa? Dai...
Bambino
Facendo pace.
Papa Francesco
Facendo pace. Ma ho fatto una domanda: dove si compra, la felicità?
Bambina
È un’emozione che si prova quando provi qualcosa che ti piace.
Papa Francesco
Qualcosa che piace, va bene...
Bambino
La felicità non si compra: viene proprio da noi.
Papa Francesco
Bravo, bravo!
Lui ha dato una bella risposta: io ho domandato dove si compra la felicità, e lui ha detto “la felicità non si compra”. È vero questo?
Bambini
Sì!
Papa Francesco
Ma se la felicità non si compra, come posso essere felice?
Bambino
Quando tutti stanno bene.
Papa Francesco
Bene: quando tutti stanno bene, è una parte di più.
Bambino
Come un regalo dolce, qualcosa…
Papa Francesco
Va bene. Un’altra risposta? Lì ci sono tanti...
Bambina
Quando facciamo pace.
Papa Francesco
Quando facciamo pace, siamo felici. Lì, da quella parte...
Bambino
Con le parole gentili.
Papa Francesco
Ah, ma questo è buono. E dimmi una cosa, tu: se uno insulta un altro, può essere felice?
Bambino
No.
Papa Francesco
Domando a tutti voi: se uno insulta un altro, può essere felice?
Bambini
No!
Bambino
Stando insieme.
Papa Francesco
Stando insieme: questo è vero, perché essere amici, giocare insieme, studiare insieme ci dà la felicità della comunità.
Bambino
Stando a contatto con Dio.
Papa Francesco
Ah, bravo. Sentiamo questo: lui ha detto una cosa, che possiamo essere felici stando a contatto con Dio. È vero questo o no?
Bambini
Sì!
Papa Francesco
Voi siete convinti?
Bambini
Sì!
Papa Francesco
Adesso io farò una domanda molto difficile, ascoltate bene: come si può stare in contatto con Dio? Tu, dai, sì, tu...
Bambino
Pregare ogni giorno.
Papa Francesco
Pregare ogni giorno. Io domando a te e a un’altra, qui...
Bambina
Amando.
Papa Francesco
Amando. E litigando tra noi, saremo felici?
Bambini
No!
Papa Francesco
È vero? E una domanda: oggi avete sentito che c’è tanta guerra nel mondo, nella guerra, c’è felicità?
Bambini
No!
Papa Francesco
Dov’è la felicità?
Bambini
Nella pace.
Papa Francesco
Non ho sentito bene...
Bambini
Nella pace!
Papa Francesco
Bravi, bravi...
Bambina
Si può trovare anche la pace pregando perché finisca la guerra.
Papa Francesco
Pregando perché finisca la guerra. Voi sapete che ci sono bambini che sono in guerra, sapete questo?
Bambini
Sì!
Papa Francesco
Quei bambini, a volte, non hanno da mangiare, hanno paura delle bombe, delle cose brutte... Ma se un bambino è da questa parte della guerra, e un altro da quest’altra parte della guerra — ascoltate la domanda — sono nemici?
Bambini
No!
Papa Francesco
Questa è la domanda difficile: perché non sono nemici?
Bambini
Perché non è colpa loro se c’è la guerra.
Papa Francesco
Non è colpa loro se c’è la guerra.
Bambino
Perché sono tutti una famiglia.
Papa Francesco
Tutti i bambini sono tutti una famiglia. Va bene. E tu? Forte...
Bambino
Per non fare la guerra devi condividere la pace con l’amore...
Papa Francesco
Con l’amore. Va bene.
Presentatore
Santo Padre, abbiamo un bambino che ha scritto una domanda: posso?
Papa Francesco
Dai...
Bambino
Ti vorrei chiedere di fare una preghiera per la mia nonna.
Papa Francesco
Lei ha chiesto — o lui, non lo vedo bene — lui ha chiesto una preghiera per la nonna. Faccio una domanda: voi avete nonni?
Bambini
Sì!
Papa Francesco
Avete una nonna e avete un nonno?
Bambini
Sì / No
Papa Francesco
Adesso facciamo una cosa: tutti insieme, in silenzio, preghiamo un’Ave Maria per i nonni. D’accordo? [...] Viva i nonni!
Presentatore
Ci sono altre domande scritte, che avete preparato? Tu...
Bambino
Come si fa a diventare amici?
Papa Francesco
Prima di tutto, pensare bene degli altri. Com’è la prima cosa per diventare amici? [tutti: “Pensare bene degli altri”]. Se uno pensa male dell’altro, potrà essere amico?
Bambini
No!
Papa Francesco
No, davvero. Io vi ringrazio tanto di questo. Non voglio annoiarvi con le domande. Grazie tante per quello che fate. Coraggio e avanti. Tutti insieme diciamo: coraggio e avanti!
Bambini
Coraggio e avanti!
Papa Francesco
Io non sento!
Bambini
Coraggio e avanti!
Papa Francesco
Grazie tante, grazie, grazie.
Presentatore
Santo Padre, un’ultima domanda: perché i bambini? Perché proprio questa Giornata? Ci sono tanti temi di attualità, perché Lei ha così insistito nel voler la Giornata mondiale dei bambini? Perché? Come Le nasce questa cosa?
Papa Francesco
Uno pensa che il futuro dell’umanità sia nelle persone adulte che possono fare questo, quello, quell’altro... Invece non è così. Il futuro dell’umanità è nelle due punte: è nei bambini e negli anziani. Quando si incontrano i bambini con i nonni. E questa è una cosa bellissima, e noi dobbiamo prenderci cura dei vecchietti, dei nonni e dei bambini. E questo sarà il futuro, perché i nonni danno saggezza a noi, e i bambini imparano la saggezza dei nonni. I nonni hanno tutto un passato che ci dà tanto, i bambini hanno un futuro che riceve dal passato. E per questo credo che sia molto importante aiutare i bambini a crescere, a svilupparsi.
Ma c’è un’altra cosa. Una volta, io leggevo uno scrittore spirituale che diceva che lui voleva essere nelle braccia di Dio come un bambino nelle braccia della mamma. Io sto guardando questo bambino: questo bambino non si difende, questo bambino dorme, questo bambino è sicuro perché è nelle braccia della mamma. Noi, con Dio, dobbiamo essere così: sicuri nelle braccia di Dio come un bambino nelle braccia della mamma.
Vediamo se abbiamo capito: noi, come dobbiamo essere con Dio?
Bambini
Come un bambino nelle braccia della mamma.
Papa Francesco
Non ho capito bene...
Bambini
Come un bambino nelle braccia della mamma.
Papa Francesco
Non dimenticare questo. Con Dio, essere come un bambino nelle braccia della mamma. E guardate questo bambino, che bello: dorme, sicuro, senza ansietà, perché ha la sicurezza. Guardatelo bene... Un applauso a questo bambino!
E grazie tante di tutto questo; grazie a tutti voi, grazie al Comandante. E adesso speriamo che ci porti a un bell’atterraggio e così possiamo continuare. Grazie.
[Firma della “Dichiarazione della fraternità dei bambini”]
Adesso possiamo finire e do la benedizione a tutti.
[Benedizione]
Grazie tante, e a presto.
Pronti a essere amici di tutti
Tanti bambini e bambine, con il chiasso e la vivacità tipiche della loro età, hanno accolto Papa Francesco intonando una canzone sulla fratellanza, accompagnata dal battito delle mani. In questo clima di festa il Pontefice ha iniziato un dialogo con loro, scandito da domande e risposte, sabato pomeriggio, 11 maggio, nell’Aula nuova del Sinodo, durante la tavola rotonda sul tema «Bambini: generazione futuro».
Si è trattato di una delle iniziative di «#BeHuman», il secondo World Meeting on Human Fraternity organizzato dalla Fondazione “Fratelli tutti”, svoltosi sabato 11 e domenica 12 maggio a Roma e in Vaticano.
È stato uno dei dodici tavoli tematici in programma, dove una trentina di premi Nobel per la pace insieme con scienziati, economisti, medici, manager, lavoratori, campioni dello sport e semplici cittadini di varie parti del mondo hanno dialogato sulla fraternità umana nei vari contesti sociali.
Rivolgendosi al Pontefice, Aldo Cagnoli — coordinatore insieme a padre Enzo Fortunato della Giornata mondiale dei bambini che si svolgerà il 25 e il 26 maggio — ha fatto notare che «questo tavolo è figlio di una sua grande intuizione, di istituire la prima Giornata mondiale dei bambini, nata dall’idea di porsi in ascolto verso gli ultimi, e tra queste categorie ci sono purtroppo anche i bambini». Cagnoli ha, quindi, evidenziato che «oggi stiamo piantando dei semi che una volta germogliati aiuteranno a creare una coscienza collettiva migliore di quella che abbiamo dimostrato noi adulti». Da parte sua, il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro e presidente della Fondazione “Fratelli tutti”, ha sottolineato che si è voluto riscoprire «il cuore di bimbo dentro ciascuno di noi per contribuire da adulti ad una società dove l’amicizia la faccia da padrone, e non la guerra e i conflitti».
Tra gli altri, sono intervenuti Jody Williams, premio Nobel per la pace e accompagnatrice dei bambini della Fondazione City of Peace for Children, e Mariella Enoc, già presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, che ha presentato a Francesco un progetto in fase di realizzazione per creare una rete di cura a disposizione dei bambini di tutto il mondo, grazie a un sistema di telemedicina. Quindi, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, ha rivolto un appello a non abituarsi alla guerra e alle sofferenze di tanti piccoli, prime vittime dei conflitti.
Successivamente, padre Fortunato ha presentato al Pontefice il libro del Vangelo del beato don Pino Puglisi, lo stesso ritrovato intatto nella sua tomba. È questo, ha aggiunto il frate minore conventuale, «il segno che ci ricorda che se saremo impregnati di Vangelo potremo cambiare il mondo».
Momento conclusivo la lettura della Dichiarazione della fraternità, preparata con il contributo dei bambini di tutto il mondo, come si legge nel testo. Anche il Papa ha apposto la sua firma sul documento, nel quale i piccoli si rivolgono agli adulti scrivendo tra l’altro: «Mostrateci che siete davvero “fratelli di tutti”, senza distinzione di nascita, condizioni economiche, credo religioso, istruzione o etnia. Noi siamo pronti ad essere amici di tutti, tutti, tutti, così come Gesù — che è l’Amico più speciale — ci ha insegnato. Aiutateci a realizzare questi nostri sogni in un mondo migliore, dove avere la possibilità di un futuro, senza che il futuro distrugga a poco a poco tutti i nostri sogni».