· Città del Vaticano ·

Verso la Giornata mondiale dei bambini/5
«Sanitansamble» è più di un progetto educativo

L’altra Napoli
cresce con la musica

 L’altra Napoli cresce con la musica  QUO-106
11 maggio 2024

Sospesa in aria in un gioco di equilibrio: è una nota “funambola”. I bambini, divertiti esecutori, guardano con attenzione il direttore d’orchestra, il maestro Paolo Acunzo, in attesa di un gesto, di un attacco, di un piccolo cenno del volto. L’emozione è tanta ogni volta che si esegue una nuova composizione. I cuori di questi bambini sembrano battere al tempo della musica: è una sinfonia dell’amore e della bellezza. Ci troviamo di fronte all’orchestra della Sanitansamble di Napoli — progetto nato nel 2008 grazie all’ente filantropico L’altra Napoli — che si ispira all’esperienza di El Sistema (abbreviazione di El Sistema Nacional de Orquestas y Coros Juveniles e Infantiles de Venezuela), il modello didattico con accesso gratuito per bambini e ragazzi ideato in Venezuela nel 1975 dalla mente creativa del maestro José Antonio Abreu. Proprio all’educazione musicale che si interseca con l’educazione della persona è dedicata questa nuova puntata del viaggio nel mondo dell’infanzia, in vista della prima Giornata mondiale dei bambini, in programma il 25 e 26 maggio prossimi a Roma.

Il progetto Sanitansamble promuove la pratica collettiva musicale come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità in aree e contesti sociali difficili. El Sistema non è poi così tanto lontano dal rione Sanità di Napoli dove opera questa orchestra speciale formata da bambine e bambini provenienti dal noto quartiere partenopeo. A tale realtà se ne sono aggiunte altre due: nel 2018 la Piccola orchestra di Forcella e nel 2023 i Piccoli cantori di Forcella. Con queste nuove due istituzioni Sanitansamble conta oltre ottanta giovani, tra bambini e adolescenti dai 6 ai 24 anni, musicisti di due formazioni orchestrali (junior e giovanile) che sotto la guida di Acunzo e di altri quindici maestri hanno portato avanti in questi anni un percorso pedagogico-musicale costellato di grandi successi: l’orchestra si è esibita davanti a Papa Francesco e al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.

La musica diventa così un accompagnamento nella vita per far diventare ogni bambino un bravo cittadino. Sanitansamble, come ci racconta il presidente Antonio Roberto Lucidi, «pone al centro della sua attenzione il bambino, il giovane. Ed è da questa sua attenzione che nasce un universo che vede il bambino come punto di riferimento sia del sistema musicale sia del sistema educativo inteso come scuola, sia nel rapporto con le famiglie. Dalla triangolazione di queste realtà (scuola, orchestra, ambiente familiare) si plasma e cresce l’educazione del giovane. I ragazzi sono accompagnati in un processo di crescita che va da quando entrano nel corpo orchestrale fino a quando lo lasciano». I risultati di questo sistema educativo sono tanti e tutti proficui grazie anche al prezioso contributo degli assistenti psicologi che collaborano con l’organizzazione napoletana. Un sistema nostrano che da tempo interagisce con quello originario del Venezuela, aprendosi anche a scenari internazionali, come ricorda Lucidi: «Sanitansamble ha sempre guardato al mondo come palcoscenico sul quale operare. Recentemente ha chiuso un accordo di collaborazione con il sistema venezuelano».

I componenti di Sanitansamble si sentono inclusi in una vera e propria famiglia. E a capo di questa vi è il maestro Paolo Acunzo che spiega a «L’Osservatore Romano» che il suo rapporto con i ragazzi è un rapporto molto simile a quello tra padre e figlio: «Li conosco tutti dirigendo questa orchestra dal 2008. Conosco le loro storie, la loro vita. Si tratta di un rapporto tra maestro e allievo, tra educatore e discente, tra padre e figlio: tutto vissuto nel rispetto reciproco. Cerco di indicare a loro la strada non solo a livello musicale ma anche di come affrontare i problemi della vita: molti di essi, non tutti per fortuna, vengono da situazioni familiari particolari».

La parola chiave di questo sistema educativo potrebbe essere racchiusa, in fondo, in una sola: responsabilità. Educare i bambini e i giovani a una vita piena, fatta di diritti ma anche di doveri, grazie alla disciplina a cui ogni componente dell’orchestra è chiamato: questo è uno dei pilastri della realtà musicale partenopea. Per fare ciò è stata creata una sorta di stratagemma pedagogico: a ogni bambino, gratuitamente, viene consegnato lo strumento che dovrà suonare nell’orchestra. Acunzo, al riguardo, spiega: «Facciamo un contratto di comodato d’uso gratuito. Loro sanno bene il valore del dono. Io dico sempre che dietro ogni strumento che viene dato c’è l’impegno di una persona che si è svegliata presto la mattina, è andata al lavoro, ha messo del denaro da parte per poter acquistare gli strumenti. In loro viene così spontaneo il gusto del dono e la riconoscenza nel preservarlo».

I bambini e gli adolescenti giocano bene con la musica. Grazie alla condivisione che nasce tra le note di un pentagramma, gli steccati, i muri sociali ed etnici scompaiono nell’assoluto delle melodie. Una tromba, un contrabbasso, un violino, se si trovano a Napoli o a Mogadiscio, oppure a Gaza, hanno sempre lo stesso suono. Si “gioca” con questi strumenti per poter costruire un mondo diverso, migliore. L’orchestra è sempre stata sinonimo di inclusione e lo è ancor di più se i suoi componenti sono bambini, come quelli che compongono Sanitansamble e la Piccola orchestra di Forcella: «Noi maestri cerchiamo di far capire sempre questo concetto: il comune amore per la musica è un collante speciale tra di noi e, alla base di tutto ciò, non può che esserci il reciproco rispetto» conclude Acunzo.

La nota sospesa, funambola, sentita all’inizio di questo viaggio fra i suoni e le voci dell’orchestra giovanile di Sanitansamble, fa una giravolta e si dirige lontano, in volo, per far tacere il frastuono delle guerre: è il sogno di Melania, una bambina dell’orchestra di Sanitansamble.

di Antonio Tarallo