![Una strada sbagliata QUO-104 Una strada sbagliata QUO-104](/content/dam/or/images/it/2024/05/104/varobj24701631obj2035841.jpg/_jcr_content/renditions/cq5dam.thumbnail.cropped.500.281.jpeg)
08 maggio 2024
«L’eutanasia sarà sempre una strada sbagliata, che nessuna autorità può legittimare o consentire». Lo ha ribadito la Conferenza episcopale peruviana (Cep) in una dichiarazione pubblicata dopo che, il 22 aprile scorso, la psicologa Ana Estrada, che soffriva di una malattia incurabile, è diventata la prima persona in Perú a morire facendo ricorso all’eutanasia, una pratica illegale nel paese andino. «La Costituzione del Perú — sottolinea inoltre l’episcopato, che in passato è già intervenuto più volte sul “caso Estrada” — stabilisce chiaramente che il fine supremo della società e dello Stato è la difesa della persona umana e il rispetto della sua dignità. Questo significa prendersi cura, rispettare e promuovere la vita, dal concepimento ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
![paywall-offer paywall-offer](/etc/designs/osservatoreromano/release/library/main/images/paywall/promotion.png)
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati