
07 maggio 2024
«Scomparso appena 15 anni fa dalle scene, la sua figura appare, culturalmente, quella di un trapassato, sepolto dall’indifferenza». Così scriveva Mario Isnenghi nel 1972 nella sua agile biografia su Giovanni Papini edita da La Nuova Italia. Il giudizio tranchant di Isnenghi era in quegli anni facilmente giustificabile: nell’opinione di molti lo spirito geniale dello scrittore fiorentino che aveva contribuito, da inquieto protagonista, alle avanguardie filosofico-letterarie del primo Novecento italiano si era sbiadito nel cattolicesimo reazionario. Una seconda vita intellettuale giudicata tanto meno interessante quanto più si era palesato il suo schierarsi tra i cantori di un fascismo rappacificato con la Chiesa.
Tuttavia, ormai da tempo, gli studi su Papini, che stanno vivendo oggi una nuova importante ...
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