· Città del Vaticano ·

L’8 maggio le canossiane celebrano la fondazione del loro istituto

«Chi non arde non accende»

 «Chi non arde non accende»  QUO-103
07 maggio 2024

Santa Maddalena di Canossa è la “gloria di Verona”. A tutti suona familiare questo nome. I Canossa erano la più nobile e potente famiglia non solo di Verona ma dell’intera Europa e proprio da queste antiche e robuste radici nasce un germoglio che presto sboccia in un fiore di inaspettata bellezza, che cresce all’ombra della Croce ed è irrigato dalle lacrime di Maria. La ricorrenza liturgica della santa è il 10 aprile ma l’8 maggio viene ricordata in modo speciale dalle Figlie della Carità perché l’8 maggio 1808 è la data ufficiale di fondazione dell’istituto.

Nel crogiolo della sofferenza, Maddalena, orfana di padre e di madre, volge lo sguardo a Gesù Crocifisso che si rivela a lei in una luce particolare. Era comune al suo tempo la devozione al Crocifisso, contemplato nella Sua sofferenza. Più di una congregazione era sorta con questo spirito. Colpiva il dolore di Gesù sulla via della Croce e nella Sua disumana crocifissione che rivelava solo parzialmente nello strazio del corpo la lacerazione del Suo cuore, trafitto dal nostro peccato, con una piaga che non si sarebbe mai più rimarginata. Maddalena pone uno sguardo intenso sul Crocifisso e nel suo cuore così sensibile al dolore devono essere risuonate le parole di Gesù: «Guarda fino a che punto ti ho amato!».

Gesù Crocifisso diviene quindi per lei l’espressione del “più grande Amore” a cui deve ispirarsi ogni Figlia della Carità. Uscendo dalla cappella dopo la preghiera, la contemplazione di Gesù Crocifisso deve continuare nell’incontro con i poveri, gli esclusi, gli emarginati che, schiacciati nella loro dignità personale, sono i Crocifissi del nostro tempo a cui noi dobbiamo volgere lo sguardo.

La richiesta nascosta dietro le loro necessità materiali non è solo di cibo, ma il riconoscimento della loro dignità, del loro essere “immagini di Dio”, questa bellezza che solo gli occhi di un cuore che ama sa vedere. Quindi sfamarli è solo il primo passo ma il vero scopo deve essere il nutrirli di un altro Pane. Qui sta il vero rispetto che dobbiamo loro e di cui noi stessi abbiamo bisogno.

Se il cuore di ciascuno di noi e del mondo intero fosse trafitto da questo dardo infuocato, tutto sarebbe incendiato da questo Amore e ferito da una piaga che potrà rimarginarsi solo in Cielo. Possa Maddalena modellare i nostri cuori sul suo per incendiare il mondo con questa fiamma, come lei stessa dice: «Chi non arde non accende».

di Rita Del Grosso
Suora canossiana