· Città del Vaticano ·

Il viaggio secondo Giuseppe Maria Gnagnarella

Quell’ineffabile gioia
del partire

 Quell’ineffabile gioia  QUO-099
02 maggio 2024
È ricchissima la letteratura di viaggio, fisico, metaforico, simbolico che sia, di luoghi, esperienze, modalità, obiettivi, rapporto con l’alterità, forme di narrazione. Fin dalla più remota antichità hanno viaggiato in tanti: eroi, mercanti, pellegrini, studenti, cavalieri, giullari e poi geografi, scienziati, storici, giornalisti, scrittori. Hanno viaggiato anche, come diceva Baudelaire, coloro che «partono per partire e basta: cuori lievi simili a palloncini». E in tanti hanno narrato i loro viaggi scegliendo mezzi espressivi diversi: resoconti, cronache, racconti, lettere, diari, reportage. Nella grande tradizione dei giornalisti scrittori e degli scrittori giornalisti — Giovanni Comisso, Guido Piovene, Alberto Arbasino solo per fare qualche nome — si pone oggi il bel libro di Giuseppe ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati