02 maggio 2024
Quando ero bambino, una notte di Natale di molti anni fa, aprii un pacco dalla carta rossa, fra i tanti che circondavano il presepe allestito sul tavolo in cucina. Lo scartai con furia, per raggiungere l’oggetto che, per settimane, andavo girando abilmente per casa a segnalare come la cosa più magnifica del mondo, quella che volevo. Finalmente era lì, eppure non riuscivo a capire ciò che significasse. La tenerezza nello sguardo dei miei famigliari la rendeva bella. Ma quella era una pistola giocattolo. E dava inizio a ore di divertimenti epici, fonte di ricordi in cui l’amicizia dei compagni ammantava ogni sparatoria immaginaria di grandi risate e di gioia pura. Negli anni della mia vocazione sacerdotale, quei ricordi persero lentamente calore. Non lasciavo l’incanto dell’infanzia ma lo ritrovavo nelle preghiere, ...
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