· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione
Il Vangelo in tasca

Il perfetto sconosciuto

 Il perfetto sconosciuto  QUO-099
02 maggio 2024

Forse non ci pensiamo mai; o forse non a sufficienza: anche nella nostra vita c’è stata una Pentecoste. Al momento del Battesimo e della Cresima, ognuno di noi ha ricevuto lo Spirito Santo; e da allora, senza che ce ne accorgiamo, Lui agisce in noi, ci riempie dei suoi doni, ci indirizza le sue ispirazioni.

Perché, allora, non ne prendiamo coscienza? Perché viviamo la vita cristiana senza ricordarci dello Spirito Santo? Risulta anche per noi un perfetto sconosciuto?

Dice il Concilio Vaticano II: «Ognuno possiede lo Spirito Santo tanto quanto ama la Chiesa di Dio» (Decreto sulla formazione sacerdotale Optatam Totius, 9). Se facciamo parte della famiglia della Chiesa, ricordiamoci più spesso dello Spirito che ci santifica, ci fortifica.

Dio non è avaro dei suoi doni. Dio non cambia. Dio non può essere migliore di quello che è! Ci dona con larghezza lo Spirito Santo. Se non lo sentiamo “dentro” se non lo vediamo agire nella nostra vita, la colpa è solo nostra, e non di Dio!

Se non vogliamo essere cristiani insensibili, invochiamo il dono dello Spirito Santo. Lasciamoci invadere, e invochiamo i suoi doni di sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.

Approfittiamo della vita che ancora ci resta, per imparare a gustare il suo aiuto, la sua forza. Preghiamo lo Spirito Santo di concederci il gusto delle cose di Dio; che risvegli in noi la gioia della fede cristiana; che ci faccia testimoni convinti e convincenti di Cristo nella società.

Ricorriamo più spesso allo Spirito Santo, e lui continuerà anche oggi le grandi cose operate nella prima Pentecoste!

di Leonardo Sapienza


19 maggio

Pentecoste
Prima lettura: At 2, 1-11; 
Salmo: 103; 
Seconda lettura: Gal 5, 16-25; 
Vangelo: Gv 15, 26-27; 16, 12-15.