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DONNE CHIESA MONDO

Arte
Il costante dialogo di Banksy con l’infanzia e l’adolescenza

La gioventù che non brucia

 La gioventù   che non brucia  DCM-005
04 maggio 2024

Un’adolescente vista di profilo e un palloncino a forma di cuore che vola via: l’opera più famosa di Banksy, l’immagine che gode di una fama odierna pari alla Mona Lisa leonardesca, fonde assieme due temi che sono luce per l’umanità: Amore e Giovinezza, condensati nella linea invisibile che unisce gli occhi della fanciulla al volo aereo del palloncino. Banksy è riuscito dove molti fallivano, varcando la soglia dei musei con il più temuto dei simboli universali, quella forma del cuore rosso che qui diventa segno di comune speranza in un mondo dove prendersi cura è sinonimo di condivisione e rinascita.

Se scorriamo l’intera carriera del più famoso e misterioso tra gli artisti urbani, scopriamo che La ragazza con il palloncino è solo la punta di un costante dialogo con l’infanzia e l’adolescenza. L’artista di Bristol, autore di opere murali che sono diventate ambite serigrafie, sente l’urgenza di proteggere i giovani dal cattivo governo, dalle leggi ingiuste, dalla poca tutela che i potenti riservano loro. Robin Gunningham (il vero nome dell’artista) è nato e cresciuto a Bristol, città operaia e multirazziale dove ha costruito, muro dopo muro, i suoi messaggi etici a volto coperto. Dietro la maschera del fantasma ha realizzato decine di stencil (la tecnica più usata dai writer, consistente in una maschera normografica da verniciare) che sembrano avvertimenti surreali per una gioventù che brucia senza consumarsi, quasi avessero un sacro fuoco di libera espressione generazionale, un inno alla vitalità generosa e selvaggia dei sognatori ad occhi aperti.

La ragazza con il palloncino è l’immagine più popolare di Banksy, votata nel 2017, in un sondaggio promosso da Samsung, come l’opera più amata dai britannici. Banksy la dipinge per la prima volta con la tecnica dello stencil, in forma non commissionata su un muro al lato di un ponte della zona di Southbank, Londra, nel 2004. L'artista firma l’opera su una cassetta elettrica, situata in basso a destra dell’opera, e accompagna l'immagine con un testo che recita: «C'è sempre una speranza». Nel suo black book Cut it Out dove l’artista pubblica l’opera nel 2004, aggiunge: «Quando verrà il momento di andare, allontanati in silenzio, senza fare tante storie». Un'altra versione dello stencil viene collocata dall’artista nel quartiere londinese di Shoreditch, vicino alla stazione di Liverpool Street. I proprietari del negozio sul cui muro appare il lavoro propongono lo “stacco” dell’opera per poterla rivendere in asta, suscitando una tale indignazione popolare che l’opera non viene rimossa. Dieci anni dopo, nascosto dietro un cartellone pubblicitario, alcuni privati rimuoveranno lo stencil. Il lavoro riappare durante la presentazione del progetto Stealing Banksy? nel 2014 per poi essere venduto poco dopo. Ma la nostra amata fanciulla, simbolo universale di una speranza per cuori sensibili, appartiene ad un nutrito gruppo di ragazzine e ragazzini che popolano le gag murali di Banksy. Prendiamo Jack & Jill, due adolescenti che corrono col giubbino antiproiettile da poliziotto: il modo migliore per smontare la retorica del controllo, giocando con gli stereotipi delle paure sociali, usando l’ironia come arma che ribalta il senso delle cose. L’artista britannico, a proposito di questo lavoro, scrisse: «Molti genitori sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa per i loro figli, tranne lasciarli essere se stessi». Frase che denota un amore speciale per l’età sprezzante, antagonista e indomita dei ragazzi che non si rassegnano e lottano mentre giocano e amano. Bomb Love, l’opera in cui una ragazzina abbraccia una bomba come fosse un peluche, spiega alla perfezione il meccanismo narrativo con cui Banksy disinnesca le ragioni insane del potere. Un gesto morbido per spegnere gli ardori mortali della bomba, la riprova che amore e giovinezza sono la miglior formula di rinascita in una società che crescerà solo tutelando le nuove generazioni e i valori morali di una comunità civile.

Jack & Jill ha lo scopo di agire sulla percezione, sul paradosso che mette in tensione la presunta innocenza dell’infanzia, le preoccupazioni dei genitori e la tendenza negativa che alimenta una società sempre più “militarista” e guerrafondaia. Il giubbotto antiproiettile è usato spesso da Banksy: in una sua versione della colomba della pace dipinta in Palestina nel 2007, dal titolo Armored Dove of Peace, il volatile indossa un giubbotto antiproiettile, ricreando un cortocircuito

Bomb Love ha questo titolo ufficiale e uno adottato dal pubblico, Bomb Hugger, colei che abbraccia la bomba. L’immagine è stata pubblicata in 750 copie serigrafiche durante le manifestazioni in Gran Bretagna per criticare l’intervento congiunto con gli usa contro l’Iraq. L’artista sta parlando della guerra nella versione fornita dai governanti e dai media allo scopo di giustificare l’attacco all’Iraq, ovvero, una guerra per «esportare la democrazia». Nel libretto del 2001 Banging your head against a brick wall, Banksy collega l’immagine ad un suo aforisma: «Un muro è un’arma molto potente, è la cosa più dura con cui puoi colpire qualcuno». L’immagine è stata riprodotta in vari formati, è apparsa sui muri di città europee tra cui Berlino, realizzata a stencil ma anche su cartelli distribuiti al pubblico in occasione delle proteste antimilitariste.

Banksy è un vero artista dalla parte delle persone e dei valori etici che contano, cosciente che il muro sia un organo di comunicazione, sorta di palcoscenico urbano su cui lasciare messaggi universali sia nella forma che nel contenuto. Sui muri si accende la sua arte per tutti, ricca di valori positivi e senso della realtà, piena di giovani protagonisti che lanciano messaggi agli adulti e a tutti coloro che dovrebbero rendere il mondo un posto migliore.

Chiuderei con una frase di Banksy che racchiude bene il momento storico: «I più grandi crimini del mondo non sono commessi da persone che infrangono le regole ma da persone che seguono le regole. Sono le persone che seguono gli ordini che sganciano le bombe e massacrano i villaggi».

di Gianluca Marziani
Critico e curatore d’arte, autore (assieme a Stefano Antonelli) di mostre, libri e cataloghi sull’artista Banksy