Una Carta per i diritti
Un documento che «è stato editato dai governi, non è editato dalla Chiesa, è una cosa laica: è buona, è interessante, per conoscere che gli anziani hanno dei diritti. Farà bene leggerlo». Così Papa Francesco parlava della Carta per i diritti delle persone anziane e i doveri della comunità, all’udienza generale del 23 febbraio 2022, nella prima catechesi di un intero ciclo dedicato al tema della vecchiaia. I principi enunciati nella Carta hanno fatto da filo conduttore anche all’incontro di stamattina tra il Pontefice e i partecipanti all’iniziativa organizzata dalla Fondazione “Età Grande”, presieduta dall’arcivescovo Paglia. E proprio il presule è stato tra i più attivi promotori del documento a cura della Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, istituita presso il ministero della Salute italiano nel quadro fosco e denso di incognite a causa della pandemia di Covid 19. Cessata l’emergenza i problemi della terza età rimangono, così come permane la necessità di un’alleanza tra le generazioni per un futuro garantito nella dignità e nei servizi, coinvolgendo soprattutto i giovani in una battaglia che restituisca al vivere da anziani una nuova dimensione di rispetto e una vita meno emarginata e isolata. Perché, scrive monsignor Paglia nell’introduzione, il documento contiene un «messaggio prezioso che l’Italia, paese tra i più longevi ed anziani, trasmette a tutto il mondo per un destino comune più umano e rispettoso di chi è avanti negli anni».