· Città del Vaticano ·

In Mauritania il centro Sœur Claire

Un gesto di amore
verso gli emarginati

 Un gesto di amore verso gli emarginati  QUO-095
26 aprile 2024

«In alcuni gruppi etnici dell’Africa subsahariana, le persone con disabilità intellettiva sono spesso emarginate». È quanto sottolinea suor Claudia Samba, delle Figlie del Sacro Cuore di Maria che ha lavorato con bambini in questa condizione di disabilità, prima in Senegal e per otto anni in Mauritania, presso il centro Sœur Claire di Rosso, città situata proprio al confine con il Senegal. Il programma del centro inizia con le visite a domicilio, un’attività di base che permette di conoscere e sperimentare le realtà delle persone per le quali sono al servizio, in nome della missione cattolica. Due volte alla settimana le religiose si recano nei villaggi situati intorno a Rosso, dove la comunità di suor Claudia è in missione dal 2014. Rosso è una città gemella di Rosso Senegal: hanno lo stesso nome e sono separate dal fiume Senegal, spiega suor Claudia.

«Durante le nostre visite, abbiamo notato come il modo in cui i bambini con disabilità intellettiva venivano trattati variava da un gruppo etnico all’altro: da un lato, erano i benvenuti, perché erano esposti all’accattonaggio, che portava denaro o altri beni; dall’altro, erano considerati una maledizione — lo spirito maligno della famiglia, da cui la loro emarginazione», indica la suora.

Per soddisfare al meglio le aspettative di cura, il centro Sœur Claire si impegna a sensibilizzare a tutti i livelli: genitoriale, sociale, religioso, governativo e internazionale. «Viaggiando per chilometri, a volte su dighe di sabbia, vedendo il modo in cui venivano trattati i bambini con paralisi cerebrale, avevamo le lacrime agli occhi. È stato difficile per noi accettare questi comportamenti, sia nei riguardi di quelli visti come portafortuna sia di quelli che sono visti come forieri di disgrazie», dice suor Claudia. La speranza è venuta grazie al progetto della Papal Foundation, creata dai cattolici dell’America del Nord e che ha come scopo quello di portare l’amore di Cristo al mondo bisognoso e di essere intimamente legata all’opera della Chiesa e del Santo Padre. La Papal Fundation ha donato un minibus da sedici posti per il trasporto quotidiano dei bambini dalle loro case al centro Sœur Claire. «Anche altre strutture e ong, attraverso il ministero degli Affari Sociali, hanno fatto dei gesti verso i genitori. Ma c’è ancora molta strada da fare per eliminare questa credenza etnica nell’Africa subsahariana», aggiunge.

Tutti i bambini con disabilità intellettiva, dalla nascita fino ai quattordici anni, sono accolti nel centro. «Trovare la gioia nel proprio lavoro è un dono di Dio», afferma suor Claudia: «È vero, come dice la Bibbia (Ecclesiaste, 5, 18), questi bambini ci riempiono di gioia quando imparano a disegnare, a cantare, a scrivere, a modellare e a giocare, a seconda delle loro capacità e abilità». Suor Claudia racconta che i bambini nel centro creano cose straordinarie e sorprendenti. Il loro modo intelligente di essere e di agire ci mostra che il mondo di questi bambini a volte ci riserva delle sorprese! Come disse una volta un saggio, «il segreto della vita è amare ciò che si fa, non fare ciò che si ama. Questo è stato il mio segreto», conclude la suora.

di Marie Pépyne Matendakama


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