· Città del Vaticano ·

Vi scrivo da Gaza
La storia di un giovane morto per mancanza di cure

Anima innocente

 Anima innocente  QUO-095
26 aprile 2024

Oggi vorrei parlare di un ragazzo morto per un incidente, nel tempo di questa guerra. Si chiamava Serpion Wadeeh Turk. Era metà palestinese, da parte di padre, e metà egiziano, da parte di madre. Suo padre soffriva di problemi psicologici e non percepiva nessuno stipendio. Dunque Serpion era l’ultima e l’unica speranza per la sua famiglia.

Serpion è morto a diciannove anni. Era un ragazzo pieno di gioia, gentilezza e umiltà. Era sempre attivo e pronto ad aiutare: ha vissuto sempre così, servendo tutti coloro che avevano bisogno, senza limiti, anche quando era stanco. La maggior parte del suo servizio lo ha dedicato alla Casa della Misericordia di Madre Teresa nella chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. Aiutava Gesù ogni giorno, ogni momento, attraverso il suo aiuto alle persone con disabilità. Nonostante il grande cuore e lo spirito di servizio, aveva affrontato molti problemi e sofferenze nella sua vita, oltre al lavoro che doveva fare per poter contribuire alle spese familiari, insieme ai guadagni di sua madre. Per questo aveva deciso di spostarsi in Egitto, per avere una vita migliore. Lì si era fidanzato e aveva iniziato a lavorare per mettere da parte dei soldi e raggiungere i suoi semplici sogni. Ma purtroppo i suoi guadagni non bastavano per i suoi sogni, per questo era tornato a Gaza tre mesi prima che iniziasse la guerra.

Quando era iniziata la guerra, si era rifugiato nella parrocchia latina con la sua famiglia e aveva iniziato a lavorare nella Casa della Misericordia. Serpion era sempre il primo ad aiutare a risolvere i problemi della chiesa, soprattutto durante la guerra. Trascorreva tutte le notti a custodire e vegliare, per la sicurezza di tutte le persone rifugiate nella parrocchia, senza chiedere niente in cambio. Serpion aiutava i bambini della Casa della Misericordia con particolari difficoltà e sofferenze. Serviva Gesù che viveva tra queste persone e questi bambini con disabilità.

Un giorno, mentre era impegnato in opere di carità, è andato in terrazzo per lavare qualcosa, ma, accidentalmente, è caduto giù dal terzo piano, riportando danni seri alla testa e al petto. Cinque giorni più tardi abbiamo saputo della sua morte, a causa della cattiva assistenza medica e della grande mancanza di farmaci e dottori, tanto che è stato medicato nella reception dell’ospedale. Tutto questo è successo per le pessime condizioni causate da questa guerra selvaggia e terribile. Questa guerra ha distrutto tutto, ci ha portato via tante persone. Siamo rimasti tutti scioccati e tristi in chiesa per la perdita di questo giovane così ottimista e abbiamo pianto. Ma non si tratta solo di Serpion o di mio zio Hani: ci sono migliaia di vittime a Gaza che sono morte per la stessa ragione. Stiamo pregando intensamente e quotidianamente per la sua anima innocente. Dobbiamo pregare sempre per pace e amore duraturi nella Terra Santa di Gesù in cui viviamo.

di Suhail Abo Dawood