· Città del Vaticano ·

Ne «Il fuoco che ti porti dentro» Antonio Franchini narra la storia di sua madre. E della sua famiglia

A chiedere scusa, ci si educa

 A chiedere scusa, ci si educa  QUO-095
26 aprile 2024
«A chiedere scusa ci si educa (…), mentre a casa mia non ci si confronta, si grida e si aggredisce, o si sta zitti. Non siamo stati abituati a parlare tra noi, figuriamoci a scusarci. Fuori, ognuno di noi ha una vita sociale, (...) in famiglia ci sono soltanto urla e silenzio». Si presenta come la storia di una donna — Angela — il romanzo di Antonio Franchini, Il fuoco che ti porti dentro (Venezia, Marsilio, 2024, pagine 224, euro 18). Ma siccome si nasce e si muore con gli altri, il libro risulta anche la storia di una famiglia. Una famiglia di Napoli nata e cresciuta in una realtà sociale e culturale composta da ambiti separati. Da un lato, le donne («Per le madri, casalinghe, femmine coartate come oppressi sono i proletari e i contadini, c’è maggiore indulgenza. Sono donne che escono dalla penombra solo ...

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