· Città del Vaticano ·

L’arcivescovo Caccia all’Onu: una cooperazione globale per risolvere la crisi
del debito dei Paesi
in via di sviluppo

 L’arcivescovo Caccia all’Onu: una cooperazione globale  per risolvere la crisi del debito dei Paesi ...
25 aprile 2024

Un’opportunità per «rinnovare» la cooperazione globale e l’impegno ad agire «con coraggio», rispondendo ai bisogni dei Paesi in «situazioni speciali», garantendo la fornitura e la mobilitazione di finanziamenti per affrontare le loro «priorità» di sviluppo. È la quarta Conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo, che si terrà l’anno prossimo in Spagna, nelle parole dell’arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, al dibattito generale del Forum sul finanziamento dello sviluppo in seno al Consiglio economico e sociale dell’Onu (Ecosoc).

Il successo dell’appuntamento del 2025, ha osservato l’arcivescovo Caccia, si misurerà sulla sua capacità di «offrire soluzioni concrete per affrontare le numerose sfide» dei Paesi in via di sviluppo al riguardo: la più importante, ha sottolineato mettendo in risalto come la questione sia di «particolare interesse» per la Santa Sede, è la necessità di «affrontare l’aggravarsi della crisi del debito» in tali nazioni. Per molti Paesi in via di sviluppo, ha messo in risalto, il debito è diventato «un fardello insostenibile che ostacola il loro sviluppo». È preoccupante, ha fatto notare, che quattro persone su dieci nel mondo vivano in Paesi in cui il governo spende più per il pagamento degli interessi che per l’istruzione o la sanità: una simile realtà, ha osservato il presule, non è compatibile con lo sviluppo sostenibile, esortando a un «cambiamento significativo» nell’approccio al debito per promuovere lo sviluppo umano integrale, l’inclusione sociale e l’equità. Attraverso la remissione e la ristrutturazione del debito, i Paesi in via di sviluppo — è stato inoltre ricordato — possono essere liberati da un debito «insostenibile», consentendo loro di effettuare investimenti proprio nel campo della sanità, dell’istruzione, del lavoro e della protezione sociale.