· Città del Vaticano ·

L’incontro del Pontefice con il popolo dell’Azione cattolica italiana

A braccia aperte

 A braccia aperte  QUO-094
25 aprile 2024

La via dell’abbraccio è la via della vita e  previene i conflitti


«All’origine delle guerre ci sono spesso abbracci mancati o abbracci rifiutati, a cui seguono pregiudizi, incomprensioni, e sospetti, fino a vedere l’altro un nemico. E tutto ciò purtroppo, in questi giorni, è sotto i nostri occhi, in troppe parti del mondo!». Con queste parole Papa Francesco si è rivolto al popolo dell’Azione Cattolica che ha ricevuto in udienza — circa 60.000 i presenti — nella mattina di giovedì 25 aprile in piazza San Pietro.

«A braccia aperte» è il significativo titolo scelto dall’associazione per l’incontro. Ma l’abbraccio, ha fatto presente il Pontefice nel discorso, «non è sempre accolto con favore nel nostro mondo: a volte incontra chiusure, a volte incontra resistenze, per cui le braccia si irrigidiscono e le mani si serrano minacciose, divenendo non più veicoli di fraternità, ma di rifiuto, di contrapposizione, anche violenta a volte, un segno di diffidenza nei confronti degli altri, vicini e lontani, fino a portare al conflitto».

Attraverso una riflessione sull’abbraccio «che manca, che salva e che cambia la vita», il Papa ha invitato i membri dell’Azione Cattolica a vivere la «cultura dell’abbraccio» in uno stile sinodale. Consapevoli di essere «laici impegnati nelle vicende del mondo e della storia, ricchi di una grande tradizione, formati e competenti in ciò che riguarda le vostre responsabilità, umili e ferventi nella vita dello spirito».

Il discorso del Papa