· Città del Vaticano ·

La buona Notizia
Il Vangelo della V domenica di Pasqua (Gv 15, 1-8)

Rimanere in Cristo

 Rimanere in Cristo  QUO-093
24 aprile 2024

Quando parlo con i giovani delle loro relazioni — cosa che faccio come scrittrice in cerca di materiale — mi colpisce quanto spesso si lamentino di come le relazioni moderne sembrino o troppo transazionali o troppo instabili.

Le parole «rimanete in me e io in voi» mi ricordano questi giovani.

C’è un senso acuto di melanconia in quelle parole, poiché sappiamo che fanno parte degli insegnamenti di commiato di Gesù, mentre si prepara a lasciarci nella sua forma corporea. Sono agrodolci come lo sanno essere gli addii amorevoli, ma sono anche piene di speranza e incoraggianti. In un mondo in cui ci sono così poche certezze, le parole di Gesù promettono sicurezza infinita.

Rimanere suggerisce che la relazione con Cristo è a lungo termine e costante, anziché riguardare soltanto un singolo drammatico momento di pentimento. Le sue parole promettono anche reciprocità. Rimanere in Cristo significa essere in unione con lui, e credo che sia la nostra coscienza a determinare quanto questa unione sia autentica. Ci sono persone che compiono i rituali della religiosità, ma non sono in vera unione con Cristo. Quando rimaniamo davvero in Cristo, creiamo con lui una relazione che non può mai essere unilaterale. Il nostro amore verso Cristo non rischia mai di non essere corrisposto. Non potrebbe esserci modello migliore per la relazione umana ideale. Quando Cristo dice che ogni tralcio che porta frutto viene potato perché porti più frutto, per me è un necessario ripudio della perfezione. Non siamo perfetti, non possiamo esserlo, perché se lo fossimo non sarebbe necessario potarci affinché diamo più frutto. Questa comprensione è un’altra visione incoraggiante dell’amore di Dio. Se iniziamo da qualche parte, se compiamo uno sforzo sincero, allora la Grazia di Dio ci aiuterà a continuare a fare anche meglio.

Il nostro, oggi, è un mondo inquieto. Leggere le notizie spesso significa difendersi dalla disperazione. Ho in mente in particolare il Sudan e Gaza. Se solo riuscissimo a vedere di più della bellezza imperfetta della nostra comune umanità, se solo vivessimo come viti che danno il frutto della pace. 

di Chimamanda Adichie