La Lente
![La Lente dell’impatto familiare QUO-092 La Lente dell’impatto familiare QUO-092](/content/dam/or/images/it/2024/04/092/varobj24400493obj2035841.jpg/_jcr_content/renditions/cq5dam.thumbnail.cropped.500.281.jpeg)
Il FamILens (Lente dell’impatto familiare) è un modello sviluppato da un gruppo di ricercatori del Centro di ateneo Studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ora oggetto di un articolato progetto di ricerca finanziato dall’ateneo (Linea D.3.2 – 2022). Il presupposto su cui si basa è che ogni politica e ogni pratica, anche se è pensata per soggetti individuali, ha una ricaduta diretta o indiretta sulle relazioni familiari in cui ogni persona è inserita: è quindi essenziale che i policymaker e gli operatori sociali si dotino di strumenti idonei ad analizzare, prevedere e valutare le ricadute sulle famiglie di provvedimenti e interventi per garantire lo sviluppo delle funzioni insostituibili che la famiglia svolge per la società.
In considerazione di questo, il FamILens appare come uno strumento adeguato a rendere la società a misura di famiglia e affermare la priorità della famiglia sullo Stato, come auspicato dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa (213). I sei principi in cui si articola (1. Responsabilità delle famiglie; 2. Stabilità delle famiglie; 3. Relazioni familiari; 4. Diversità delle famiglie; 5. Coinvolgimento delle famiglie; 6. Promozione delle reti familiari) — fondati su una solida base scientifica e suffragati da un’ampia letteratura internazionale — trovano una chiara risonanza nel magistero e in particolare in quello di Papa Francesco. Se il primo principio richiama quello di sussidiarietà (Quadragesimo Anno, 1931), il secondo, il terzo e il quarto sono in profonda sintonia con l’Amoris laetitia in cui Papa Francesco invita a «rischiarare crisi, angosce e difficoltà», ad accompagnare i fidanzati e gli sposi, insegnando a “negoziare” (220), a prestare attenzione alle diverse forme di fragilità che pongono nuove sfide alle famiglie e alla pastorale che deve prendersene cura (cap. 2).
Nel quinto e sesto principio troviamo invece una chiara sintonia con il recente progetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, il Family Global Compact (2023), in cui una parte rilevante è dedicata al protagonismo delle famiglie, «contributori attivi al benessere sociale e comunitario» (pag. 41), e al riconoscimento dell’importanza dell’associazionismo familiare.
Le forti assonanze tra FamILens e pensiero cristiano avvalorano la tesi che le indicazioni della Chiesa su come perseguire il bene della famiglia tracciano la strada a chi a livello politico e sociale si adopera per perseguire il bene comune.
di Elisabetta Carrà
Docente di Sociologia della famiglia e dei servizi alla persona (Università Cattolica del Sacro Cuore)