· Città del Vaticano ·

Il cardinale Parolin a margine di un convegno all’Urbaniana

Evitare tutto ciò che può provocare un’escalation
in Medio Oriente

 Evitare tutto ciò che può provocare  un’escalation in Medio Oriente  QUO-091
20 aprile 2024

La preoccupazione è grande per la situazione in Medio Oriente, ma il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, tira un sospiro di sollievo nel vedere che almeno finora, dopo i reciproci attacchi tra Iran e Israele, non si è giunti all’escalation del conflitto come era timore di molti. «Vedo che tutti stanno lavorando perché questo non capiti», ha detto Parolin ai cronisti incontrati a margine di un convegno promosso dall’Agidae (Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Religiosa), e svoltosi alla Pontificia Università Urbaniana sul tema delle Opere apostoliche degli enti ecclesiastici.

«Mi pare che finora le cose, nel male, sono andate abbastanza bene, nel senso che non c’è stato quello che si temeva e che entrambe le parti cerchino di non provocare in maniera tale da far ampliare il conflitto», ha osserva il segretario di Stato commentando le ultime notizie dal Medio Oriente. Mentre, in riferimento alla posizione degli Stati Uniti che avevano ribadito il sostegno a Tel Aviv ma non a un contrattacco all’Iran, Parolin ha ribadito: «Io credo che si deve evitare tutto quello che può portare a una escalation e soprattutto fare sì che la situazione sfugga di mano, che nessuno più sappia controllare: questo capita se non c’è l’impegno da parte di tutti a moderare le proprie posizioni».

In tema di guerra in Medio Oriente, Parolin ha risposto anche a una domanda sui recenti scontri avvenuti durante le manifestazioni organizzate dagli studenti dell’Università La Sapienza che chiedono di fermare i progetti di collaborazione accademica con Israele sul fronte della ricerca. «Personalmente — ha detto il Segretario di Stato — ho qualche difficoltà a capire questo modo di reagire. Certo, ognuno ha diritto di esprimere il proprio parere ma penso che si dovrebbe fare sempre in una forma di dialogo, tenendo conto anche delle motivazioni e delle posizioni di tutti. Certamente, la violenza non si giustifica in nessun caso. Credo che su questo ci possa essere un confronto ma un confronto pacifico, un confronto ragionevole».

Non è mancato, nel dialogo con i cronisti, un cenno al tema dell’aborto, in relazione alla proposta di inserire i comitati pro-life nei consultori. Proposta che sta generando diverse polemiche. «Noi siamo a favore della vita e anche di tutti quegli strumenti che possano permettere di affermare il diritto alla vita, soprattutto per le donne che si trovano in difficoltà», ha sottolineato il porporato, spiegando di non voler entrare negli aspetti tecnici della proposta.

Infine un appello perché non siano «penalizzate» le famiglie che scelgono per i loro figli le scuole paritarie. In proposito Parolin ha richiamato le parole di Benedetto xvi che già «definiva l’educazione come una emergenza del nostro tempo». Il cardinale ha sottolineato il valore della «libertà di educazione e della libertà della famiglia di scegliere il tipo di educazione che vogliono dare ai propri figli» e ha affermato: «È importante che ci sia un sostegno alle scuole paritarie, che non ci siano penalizzazioni per i genitori che decidono di fare frequentare queste scuole ai loro figli».

di Salvatore Cernuzio