· Città del Vaticano ·

L’intervento di monsignor Flavio Pace

Il dialogo nel percorso sinodale

 Il dialogo nel percorso sinodale   QUO-090
19 aprile 2024

Il dialogo tra cristiani di diverse confessioni, «uniti da un unico battesimo, occupa un posto significativo» nel percorso sinodale». Lo ha detto l’arcivescovo eletto, monsignor Flavio Pace, segretario del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, intervenendo ai lavori del Global Christian Forum in Ghana.

Nel prendere la parola durante la giornata di giovedì 18 aprile, dopo aver dato lettura del messaggio del Papa (di cui pubblichiamo una traduzione in questa pagina), il presule — che era accompagnato da monsignor Juan Usma Gómez e da don Andrzej Choromanski — ha parlato dell’incontro di Accra come di «una testimonianza convincente della nostra unità» e dell’«appartenenza comune a Cristo, al di là delle differenze culturali, razziali o ecclesiali». Monsignor Pace ha sottolineato che questa esperienza crea «uno spazio aperto in cui tutti sono apprezzati e rispettati come membri dello stesso corpo di Cristo». In effetti, essa riunisce cristiani di diverse tradizioni per approfondire i legami e affrontare le sfide contemporanee. Attraverso il culto, gli insegnamenti e le discussioni, l’obiettivo è come testimoniare Cristo nel mondo di oggi.

Questa iniziativa, ha fatto notare monsignor Pace, favorisce un profondo senso di parentela e fraternità quando «preghiamo insieme, scambiamo esperienze di fede personali ed ecclesiali e discutiamo di questioni di interesse comune». Sfida la percezione che il mondo ha del cristianesimo «come mera fonte di divisione e conflitto, dimostrando il potere trasformante del Vangelo nel portare guarigione e risanamento». Riflette il «comune desiderio di unità, così come ha pregato Gesù stesso».

Il segretario del Dicastero ha spiegato che il tema scelto «trae ispirazione dalla preghiera di Gesù poco prima della sua passione e morte, in cui esprime il suo desiderio di unità tra i credenti». Radicata «in un profondo legame spirituale — la nostra fede comune in Gesù come Signore e Salvatore — essa riflette l'unità all’interno della stessa Trinità». Quando cristiani «di diversa provenienza si riuniscono, abbracciando la loro comune identità in Cristo, testimoniano la potenza riconciliatrice del Vangelo». La loro unità diventa così «una testimonianza del potere della fede cristiana che trascende le differenze umane, formando una comunità vivente di fratelli e sorelle radicati nell’amore fraterno, nel rispetto reciproco e nell’obiettivo comune».