· Città del Vaticano ·

A colloquio con Gianni Rosas, direttore dell’Ufficio dell’Organizzazione internazionale del lavoro per l’Italia e San Marino

Esistono gli strumenti
per ridurre i rischi
ma bisogna applicarli

 Esistono gli strumenti per ridurre i rischi ma bisogna applicarli  QUO-090
19 aprile 2024
Un prima e un dopo. Sono quelli segnati nella storia recente del lavoro in Italia dalla tragica esplosione, il 9 aprile scorso, nella centrale idroelettrica Enel Green Power del lago di Suviana, sull’Appennino bolognese. Sette le vite spezzate nell’impianto di Bargi e cinque i feriti, di cui tre lottano ancora fra la vita e la morte. Perlopiù tecnici di ditte e società esterne, che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale. Provenivano da varie parti d’Italia, Sicilia, Campania, Puglia, Lombardia, Veneto, Toscana, c’era anche un romeno residente nel Torinese. In questi giorni si celebrano i funerali delle vittime mentre comincia a prendere corpo l’inchiesta per disastro e omicidio colposi che dovrà far luce sulle cause e sui responsabili. Nessuna certezza ancora, ma la constatazione che, in ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati