· Città del Vaticano ·

All’udienza generale il Pontefice chiede di liberare i prigionieri di guerra e di non sottoporli a violenze

La tortura è inumana e ferisce la dignità

 La tortura è inumana e ferisce la dignità  QUO-088
17 aprile 2024

La tortura dei prigionieri di guerra «non è umana». Pensando alle «tante torture che feriscono la dignità della persona» Papa Francesco denuncia come disumano il turpe fenomeno all’udienza generale odierna in piazza San Pietro e, con il pensiero rivolto «alla Terra Santa, alla Palestina, a Israele» e alla «martoriata Ucraina», chiede «che il Signore muova la volontà» per liberare «tutti i prigionieri di guerra».

Un’aspirazione di pace, quella del Pontefice, che prende forma anche nel saluto ai fedeli di lingua francese, quando, riassumendo il tema portante della catechesi, esorta: «a coltivare la virtù della temperanza, in modo da poter controllare le nostre parole e le nostre azioni per evitare conflitti inutili e promuovere la pace nella nostra società». Il vescovo di Roma infatti nel proseguire il ciclo di riflessioni sui vizi e le virtù si sofferma sulla enkráteia, termine greco che significa letteralmente “potere su sé stessi”. Ecco allora che la quarta e ultima delle virtù cardinali, ovvero la temperanza — spiega — altro non è che «la capacità di autodominio, l’arte di non farsi travolgere da passioni ribelli, di mettere ordine in quello che il Manzoni chiama il “guazzabuglio del cuore umano”».

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