Le aspettative del Senegal dopo l’elezione
16 aprile 2024
Un terremoto politico ma anche un messaggio di democrazia: il Senegal — dopo le elezioni di fine marzo, che hanno visto l’affermazione di Bassirou Diomaye Faye, il più giovane presidente mai eletto nel Paese — si incammina in una “nuova era” dopo i 12 anni della presidenza di Macky Sall. L’elezione di Faye, quarantaquattrenne ex ispettore del fisco, riflette un cambio di rotta ed è uno segnale di tenuta della democrazia in Senegal, che si conferma un Paese stabile in una regione segnata invece dai golpe militari, nonostante le preoccupazioni emerse dopo un primo tentativo di rinviare il voto da parte della presidenza uscente.
Faye si è presentato come una «scelta di rottura» del sistema precedente e la sua promessa di rendere l’azione di governo unificatrice, innovativa ed efficiente, ha fatto crescere ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati