· Città del Vaticano ·

Vi scrivo da Gaza

Sogni distrutti
da una guerra infinita

 Sogni distrutti  da una guerra infinita  QUO-085
13 aprile 2024

Mi chiamo Michael, ho 30 anni e il 28 aprile 2023 mi sono sposato con la mia adorabile moglie Dareen di 25 anni. Quando ci siamo sposati, tutti ci dicevano che il primo anno di matrimonio sarebbe stato l’anno più bello della nostra vita e che avremmo dovuto goderne ogni momento. E così è stato: per i primi cinque mesi e otto giorni abbiamo vissuto una vita perfetta insieme. Avevamo entrambi un lavoro, sapevamo dove andare quando eravamo felici e quando ci sentivamo un po’ giù. Il nostro luogo preferito era la nostra casa, piccola e confortevole, di cui amavamo ogni singola parte. L’avevamo costruita insieme con tanto amore, pazienza, lacrime e grandi sogni. Sì, avevamo grandi sogni di vivere una vita lunga e felice, avere figli e crescerli in una casa accogliente con i loro genitori amorevoli.

Sfortunatamente, l’universo aveva altri piani per le nostre vite: il 7 ottobre 2023, il giorno in cui è iniziata la guerra, abbiamo perso i nostri sogni, le speranze, le vite che avevamo e l’anima.

Il settimo giorno di guerra siamo dovuti fuggire dalla nostra bellissima casa e ci siamo rifugiati nella chiesa della Sacra Famiglia, insieme ad altre 500 persone. Siamo stati messi in un’aula scolastica con altre quattordici persone.

Con il passare dei giorni e la guerra divenuta infinita, Gaza è diventata completamente invivibile. Il cibo è difficile da trovare e, se è reperibile, è tutto in scatola ed è molto costoso. Insieme al cibo, ogni necessità umana è aumentata di prezzo. E, come se non bastasse, sia io che Dareen abbiamo perso il lavoro a causa della guerra infinita. Ora comprare cibo è quasi impossibile per noi ed è straziante guardarla negli occhi, sapendo di quante cose avrebbe bisogno, senza potercele permettere.

Il 25 novembre 2023 ho avuto la possibilità di visitare la nostra casa: era parzialmente distrutta, distrutta insieme ai nostri sogni, speranze e vite. Quante cose avevamo programmato di fare lì. Mi sembra ancora di vedere la scintilla negli occhi di mia moglie, quando parlava di decorare la casa per l’autunno, Natale e Pasqua.

Durante questi sei mesi di permanenza nella chiesa della Sacra Famiglia, io e un gruppo di giovani ci siamo offerti volontari per cucinare, fare il pane, andare sotto le bombe e rischiare la vita per comprare cibo, acqua, medicine per tutte le persone rifugiate nella chiesa, che sono anziani, bambini, malati e disabili.

L’entità del danno a Gaza è enorme. Non riusciamo a soddisfare i nostri bisogni umani fondamentali, quindi come possiamo noi, giovani coppie, pensare di avere figli, quando attualmente dormiamo per terra e non abbiamo ciò che serve per mantenere la dignità o i bisogni primari di un bambino? Ed è questo che fa piangere i nostri cuori giorno e notte.

Questa guerra ha distrutto molte cose e i sogni, una luna di miele ritardata che potrebbe essere cancellata per sempre, un bambino potrebbe non nascere mai e le lacrime potrebbero non smettere mai di scorrere.

Sarà difficile per una nuova giovane coppia cercare di ricostruire i propri sogni, la casa e la famiglia qui a Gaza.

di Michael Nasrawi