«I care»
L’eccezionalità di tornare
13 aprile 2024
Franco Nembrini — C’è stato un tempo in cui per essere moderni, per essere originali, per essere stimati dall’opinione pubblica bisognava come minimo rinnegare la fede dei padri, e tutto ciò che in qualche modo si richiamava alla tradizione cristiana del nostro Paese. Poi vennero le guerre, venne una radicale incomprensione tra padri e figli, venne la violenza di un potere che, soprattutto attraverso la scuola e i mass media, ha uniformato e livellato comportamenti, sentimenti, relazioni familiari e sociali. Solo alcuni grandi della letteratura e della musica se ne accorsero e denunciarono con forza questo “nuovo mondo” che sacrificava la libertà ai nuovi idoli: la salute, i soldi, il sesso. Usura, lussuria e potere, avrebbe detto Dante. Ora ci accorgiamo che senza libertà, senza compimento di sé, resta ...
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