· Città del Vaticano ·

Il Pontefice catechista per un’ora con i bambini di una parrocchia romana di periferia

A scuola di preghiera

 A scuola  di preghiera  QUO-084
12 aprile 2024

«Dire grazie per ogni cosa» al Signore, persino nella malattia, «nei momenti bui, perché Lui ci dà la pazienza di tollerare le difficoltà» e «il dolore»: come un semplice catechista in mezzo ai ragazzini, Papa Francesco ha spiegato l’importanza della «preghiera di ringraziamento» ai duecento tra bambine e bambini che si preparano alla Prima comunione nella parrocchia di San Giovanni Maria Vianney, alla periferia est di Roma. Ieri pomeriggio, giovedì 11 aprile, il Pontefice si è recato alla Borghesiana, quartiere popolare lungo la via Casilina, ben oltre il Grande raccordo anulare, per il primo appuntamento della «Scuola di preghiera» da lui stesso voluta in questo Anno di preparazione al Giubileo del 2025. Accolto dal parroco don Marco Gandolfo e dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione — che ha organizzato l’appuntamento sulla scia dell’esperienza dei “Venerdì della Misericordia” —, per circa un’ora Francesco ha dialogato con i piccoli rispondendo a braccio alle loro domande spontanee: ne è scaturita una breve catechesi sull’importanza di dire “grazie” nella preghiera. A questo tema, del resto, aveva già dedicato una riflessione all’udienza generale del 30 dicembre 2020, esortando a non tralasciare mai «di ringraziare» Dio, perché — disse — «se siamo portatori di gratitudine, anche il mondo diventa migliore, magari anche solo di poco, ma è ciò che basta per trasmettergli un po’ di speranza». Un auspicio ribadito anche conclusione dell’incontro di ieri nella comunità parrocchiale intitolata al santo Curato d’Ars, quando ha invitato i presenti a recitare con lui la «Preghiera di ringraziamento» composta per la circostanza.

Il servizio di Salvatore Cernuzio