· Città del Vaticano ·

Pagine di vita e di fede che diventano preghiera nel cuore del Papa

Per tutti gli “Oleksandr”
che muoiono in guerra

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06 aprile 2024

Oleksandr, 23 anni, è un soldato ucraino morto sul fronte di guerra ad Avdiïvka. Da qualche giorno la corona del rosario e il libriccino con il Nuovo Testamento e i Salmi, che il giovane teneva con sé sulla linea di combattimento, sono sulla scrivania e nel cuore del Papa. Francesco li ha ricevuti mercoledì 13 marzo. E subito, durante l’udienza generale nell’aula Paolo vi , ha raccontato la storia del giovane soldato che pregava tra spari e bombe, ricordando i tanti ragazzi che «vanno a morire» in guerra.

Per rilanciare i suoi incessanti e vigorosi appelli per la pace, il Papa — all’udienza generale di mercoledì scorso, 3 aprile — ha voluto pregare proprio “con” e “per” Oleksandr. “Con” e “per” tutti gli “Oleksandr” della storia.

Francesco ha mostrato quelle due “memorie”, divenute a lui così care, tenendo nelle mani il rosario, consumato dallo scorrere delle dita in cerca di pace, e il tascabile stropicciato, carico di quelle nuove pagine fortissime scritte — con la vita e non sulla carta — da Oleksandr con l’“inchiostro” indelebile della sua fede, delle sue paure, delle sue speranze.

«Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce». Commosso il Papa ha letto, in piazza San Pietro, proprio l’incipit del Salmo 129 che il giovane ucraino aveva evidenziato sulla pagina del suo libretto con la copertina color verde militare mimetico. Oleksandr «ha lasciato davanti una vita» ha detto Francesco. E ha aggiunto: «Vorrei fare in questo momento un po’ di silenzio, pensando a questo ragazzo e a tanti altri come lui, morti in questa pazzia della guerra. La guerra distrugge sempre! Pensiamo a loro e preghiamo».