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Nel Paese africano, tra i più poveri al mondo, avviato un progetto per sostenere l’istruzione e tutelare l’ambiente

Zimbabwe
Un sogno su due ruote

Joaquim Homera, a primary school learner heads to park his bicycle at school at Mabale primary ...
05 aprile 2024

Joaquim: è questo il nome del bambino ritratto in questa foto. Joaquim ha 12 anni, vive a Mabale, nello Zimbabwe, e ogni giorno percorre anche 5 km a piedi per andare a scuola. Ma la strada che lo porta in aula non è semplice, perché attraversa i cosiddetti “corridoi degli elefanti”, ovvero i percorsi più battuti dai pachidermi nei loro spostamenti all’interno del Parco nazionale di Hwange. Di conseguenza, per Joaquim e per tanti studenti come lui, andare a scuola rappresenta un rischio: solo lo scorso anno, ad esempio, gli elefanti hanno ucciso 50 persone, ferendone altre 85.

Per questo, le autorità naturalistiche dello Zimbabwe (ZimParks), insieme alla Fondazione internazionale per il benessere degli animali (Ifaw) hanno lanciato un progetto che ha visto la donazione di cento biciclette agli studenti più indigenti, così da rendere più sicuro il loro tragitto fino a scuola.

L’iniziativa è stata attuata nell’ambito di un più ampio programma di gestione ambientale avviato in 21 scuole primarie della regione, allo scopo sia di migliorare l’accesso all’istruzione per gli alunni tra gli 8 e i 15 anni di età, sia di contribuire a mitigare il conflitto tra uomo e fauna selvatica. Oltre alle biciclette, infatti, sono stati consegnato 500 libri di testo a 10 scuole dei distretti di Hwange e Tshlolotshlo. A beneficiare del materiale sono stati circa 1.600 studenti. Non pochi, se si considera che nella zona c’è una media di un libro di testo ogni cinque studenti.

Senza dimenticare che, secondo i dati Unicef del 2022, nello Zimbabwe quasi la metà dei giovani non va a scuola, a causa di un’indigenza cronica che ha portato il Paese in testa alla classifica di quelli più poveri al mondo. Per le famiglie che desiderano dare un’istruzione ai propri figli, i costi si aggirano intorno ai cento dollari annui per gli istituti primari e ai trecento per quelli secondari. Una sfida praticamente impossibile per molte persone che sopravvivono con meno di un dollaro al giorno.

In tale contesto, il progetto congiunto di ZimParks e Ifaw rappresenta la realizzazione di un sogno: attraverso di esso, infatti, spiega Fulton Mangwanya, direttore generale di ZimParks, «speriamo di creare una coesistenza pacifica tra le persone e la fauna selvatica e, soprattutto, di avere un impatto duraturo nella vita di questi bambini che diventeranno i futuri “campioni” della conservazione della natura e della sostenibilità». Gli fa eco Phillip Kuvawoga, direttore di Ifaw per la conservazione del paesaggio: «L’istruzione svolge un ruolo fondamentale nel rompere il ciclo della povertà e nel promuovere atteggiamenti positivi nei confronti della natura». «I bambini — conclude — sono gli eroi della fauna selvatica del futuro. Investendo ora nella loro istruzione, speriamo di creare un futuro migliore per le comunità e per la fauna che vive in mezzo a loro, una pedalata alla volta». (isabella piro)